Intervista a Stefano Tura – A regola d’arte

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Stefano Tura, giornalista e scrittore, è corrispondente per la Rai dal Regno Unito.
Attualmente è in libreria con il suo novo thriller A regola d’arte.

Tornano McBride e Gerace, i due spiriti liberi protagonisti dei tuoi romanzi,
Quanto è complicato gestire una trama che deve tenere conto di due nazioni e quindi di due polizie diverse?
Non è facile anche perché, nello specifico, i sistemi di polizia di Italia e Gran Bretagna sono molto diversi, così come lo sono i gradi (agente, sovrintendente, commissario, detective). Inoltre, nel mio caso, il rischio era quello di fare assomigliare troppo fra loro i due personaggi. Da qui la scelta, nel caso di McBride, di creare una figura con un passato turbolento, come membro di una baygang, per caratterizzarlo e renderlo praticamente unico.

Hai dichiarato che per le trame e i personaggi ti ispiri a fatti e persone reali: esistono quindi da qualche parte un McBride e un Gerace?
Per quanto riguarda Alvaro Gerace, presente in tutti i miei romanzi, non è un mistero che mi sia ispirato ad un poliziotto della Questura di Bologna che ho conosciuto ai tempi in cui lavoravo come cronista di cronaca nera in quella città. McBride è invece totalmente frutto della mia fantasia. L’unico riferimento è nel suo aspetto fisico che ricorda l’attore afro-inglese, Idris Elba”.

Perché il clown è tra i simboli del male preferiti?
Perché non fa ridere ma terrorizza. Perché indossa un trucco o una maschera e non sai mai chi c’è realmente dietro quel travestimento. Perché è l’incubo infantile che non riesci mai a cancellare. E perché ognuno di noi riflette nel pagliaccio le proprie ansie e le proprie paure”.

Con questo libro ti ricolleghi ai romanzi precedenti. In un punto citi anche la frase che appariva sulla copertina di Il principio del male: nulla è più oscuro dell’animo umano”.
Hai chiuso il cerchio?
Non posso rispondere a questa domanda. Lo scopriranno direttamente i lettori.

Quando si capisce che un personaggio è esaurito o sacrificabile?
I miei personaggi non sono sacrificabili. Quando li creo so già dall’inizio quale sarà il loro ruolo e il loro destino.

Hai una scrittura “fotografica” attentissima alla descrizione e al dettaglio, deriva dal giornalismo?
Non credo. Il mio modo di scrivere un romanzo è totalmente differente rispetto alla stesura di un testo giornalistico, un articolo o un pezzo televisivo. L’attenzione ai dettagli è una scelta narrativa che ritengo molto efficace per un thriller poiché permette al lettore di vedere la scena e contribuisce ad aumentare la suspense”.

31052160_2062332474037825_6341183930433729535_nCome scegli i nomi dei protagonisti? Perché un ispettore chiamato Riddle, indovinello?
Riddle è un enigma per l’ispettore stesso ed è un cognome perfetto per un poliziotto , schiavo dei suoi dubbi e delle sue contraddizioni”.

Le marche e della moda…sei un fashion victim o hai qualcuno che te le suggerisce?
Nessuna delle due. Inserisco talvolta qualche brand unicamente per dare più veridicità al contesto in cui agiscono i personaggi e delinearne il carattere. Ma non sono Bret Easton Ellis…”.

Riddle ama la pioggia perché lo aiuta a rilassarsi e a pensare, tu che rapporto hai con il clima londinese?
Ho finito di combatterlo e di lamentarmi. Ora lo subisco passivamente…”.

Definisci Londra una metropoli senza più identità…
Perché credo che Londra, dopo la Brexit, abbia accentuato il suo aspetto di non-luogo, dove le divisioni fra classi sono marcate, l’integrazione è solo nei numeri e il potere economico regola l’esistenza stessa della città. Una capitale che si sta chiudendo su sé stessa, nonostante cerchi di mostrare un volto aperto e disponibile. E lo dico da persona ancora innamorata di questa città”.

Parli anche delle infiltrazioni delle varie mafie, vecchie e nuove, quanto la Brexit influirà sui loro traffici? E Londra è davvero la loro meta preferita? Perché?
Una volta fuori definitivamente dall’unione europea Londra dovrà ricostruirsi un sistema finanziario, attirare investitori non europei e fare fronte alla conseguenze economiche dovute all’uscita dal mercato unico. Per questo si troverà costretta ad offrire condizioni favorevoli a nazioni come la Russia, la Cina e gli Stati Uniti che possono garantire l’immissione di grandi capitali ma che in cambio vorranno avere le mani libere per le loro speculazioni. Risulterà molto difficile quindi per il governo britannico contrastare reati come il riciclaggio di denaro sporco mentre diventerà alto il pericolo di trasformarsi in una sorta di paradiso fiscale dell’occidente. Questo scenario a tinte fosche è il clima in cui ho ambientato il mio romanzo”.

In A regola d’arte descrivi come sfondo della trama da una parte il centro lussuoso e d’élite, dall’altra i sobborghi violenti e in mano alle gang…sono queste le due grandi realtà di Londra?
Come ho spiegato in precedenza Londra è una città a due facce. Quella dei super-ricchi che vivono nei quartieri del centro e quella dei super-poveri che abitano le periferie. La crisi economica ha spazzato via la middle-class e i tagli imposti dal governo nel settore della sicurezza hanno dato vita ad una spirale di violenza, soprattutto giovanile, che pare inarrestabile. Dall’inizio del 2018 a Londra ci sono stati oltre 60 omicidi, di cui 37 con armi da taglio e 15 vittime minorenni. Numeri agghiaccianti per una città del primo mondo.

Molti giovani italiani vanno a Londra in cerca di un lavoro e di un futuro, è così  dura la vita per loro , come fai trasparire dal libro?
E’ una vita piena di sacrifici e compromessi. Il lavoro si trova ma spesso non è qualificato e la paga è appena sufficiente per pagare l’affitto di una stanza a diversi chilometri di distanza dal posto di lavoro. In più ci sono le spese per i trasporti e di eventuali viaggi in Italia un paio di volte all’anno. Non esistono inoltre garanzie sindacali e spesso gli impieghi sono al limite dello sfruttamento. Ma questa è la realtà, prendere o lasciare. Tra l’altro, con la Brexit, tutto diventerà ancora più complicato”.

Hai a che fare ogni giorno con ,a cronaca, cosa ti spinge a occuparti di  omicidi e indagini anche nel tempo libero?
La grande passione per questo genere di letteratura. Prima di essere uno scrittore di gialli sono un lettore avido e insaziabile. E poi questi sono solo omicidi di…carta”.

Hai già qualche idea per un prossimo libro?
Sì ma non chiedermi quale…

MilanoNera ringrazia Stefano Tura per la disponibilità
Qui la nostra recesnione a A regola d’arte

Cristina Aicardi

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