La ballata della Mama Nera



roberta lepri
La ballata della Mama Nera
avagliano
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Un ragazzino timido e insicuro, una madre depressa e un padre poliziotto un po’ stupido e totalmente incapace di comunicare, di ascoltare e di capire.

L’amichetta del ragazzino con la sua famiglia perfetta, papà e mamma affettuosi e sorridenti, l’immancabile tata premurosa. Un accampamento rom, un adolescente minaccioso e una saggia e inquietante Mama Nera. Un bambino trovato morto nell’accampamento in seguito alla segnalazione di una lettera anonima. Un commissario impopolare e dal polso di ferro che dirige le indagini.

Sono questi gli ingredienti di un romanzo che corre via veloce e leggero, perfetto compagno per un viaggio di media durata. 

Ritmo e scrittura sono appunto i pregi maggiori di questo libro che, a mio parere, presenta però alcuni difetti. I personaggi sono poco sfumati e in qualche caso inverosimili, eccezion fatta per Ughino e Manuel, il protagonista e il suo antagonista, che seppure in alcuni momenti appaiano un po’ troppo adulti risultano comunque meno macchiettistici degli altri.

Neppure l’accampamento rom e i suoi abitanti sono molto credibili, ma perlomeno riescono a suscitare una certa inconsueta simpatia. E, ultimo e non sottovalutabile elemento, a metà libro è già chiaro chi ha ucciso il bambino, anche se resta la curiosità di scoprire cosa c’entra chi con cosa.   

Insomma, un libro con alcuni elementi interessanti, che non fa gridare allo scandalo ma neppure  entusiasma alla follia.

sarah sajetti

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