La candidata perfetta



Greer Hendricks, Sarah Pekkanen
La candidata perfetta
Piemme
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Arena emotiva; luogo di suggestioni angoscianti; cimento infido e intrigante; contesa febbrile e terreno di indagine etica: La candidata perfetta, in alcun momento, cessa di interpretare le caratteristiche del genere e ci consegna un thriller psicologico dai tratti intensi, in cui suspense, conflitti e percezioni divengono assoluti protagonisti della scena.
La coppia Hendricks & Pekkanen plasma un copione dal ritmo incalzante, puntando il focus sui personaggi, sui meccanismi innescati dalla sfida mentale tra protagonista e antagonista, coinvolgendo attori e lettori in un gioco ambiguo e ossessivo. È una partita che si fa sempre più esaltante e carica di tensione quella disputata tra Jessica Farris e il misterioso dr. Shields: uno scontro psicologico che corrode, in maniera inesorabile e strategica, le difese della giovane make-up artist, ma che non manca di farle scoprire quali inaspettate risorse si celino dentro di lei. Quando Jess accetta di entrare a far parte di uno studio su etica e morale diviene il Soggetto 52: non immagina che quel primo passo la metterà a confronto con debolezze inaspettate, con paure e limiti, e la trascinerà in un rapporto di dipendenza emotiva pericoloso e tentacolare. Dare accesso illimitato ai propri segreti, alla propria anima – senza filtri, accettando una condizione di assoluta sincerità – la renderà vulnerabile e facile vittima di un predatore diabolico, capace di irretirla e intrappolarla con abili artifici. Jessica diviene inconsapevole pedina nelle mani di un manipolatore emotivo, che ha individuato in lei il profilo adatto a portare avanti un piano complesso da decifrare: il dr. Shields userà tutte le informazioni fornite spontaneamente da Jess, ne influenzerà il comportamento e le emozioni e la coinvolgerà in una relazione viziata, al fine di sfruttarla per qualcosa che va ben oltre una mera ricerca scientifica.
È un’indagine marcatamente sociologica quella che prende forma in La candidata perfetta, una disamina capace di addentrarsi nelle anse tortuose e distorte della psiche umana, decifrandone i tratti più aberranti, indugiando su interrogativi morali che investono la coscienza collettiva e facendosi rigoroso pungolo di riflessione. Greer Hendricks e Sarah Pekkanen si muovono sul labile confine che separa il lecito dall’illecito; pongono di fronte a dilemmi dalle fattezze controverse, che riescono a mettere in luce quanto sia sfumata la linea che delimita la separazione del bene dal male. Ti senti in colpa se dici una bugia? Hai mai fatto molto male a qualcuno a cui tieni? Spieresti i messaggi del tuo partner? In ognuna di queste domande si nasconde una trappola e si delinea la facilità con cui ogni individuo potrebbe spingersi oltre. Guidato da motivazioni lecite, mosso da intenzioni altruistiche, sedotto dalla possibilità di ottenere vantaggi, ognuno potrebbe varcare la soglia di ciò che, in senso assoluto, dovrebbe essere eticamente ammissibile: non esistono toni netti quando ci si muove in un terreno incerto come quello della morale, esistono, invece, chiaroscuri, ombre e barriere molto precarie. Di fronte a quel computer sul cui schermo si susseguono domande sempre più scabrose e personali Jessica non sa che attorno a lei si sta tessendo una rete che si stringe sempre di più quando accetta – a fronte di un compenso molto generoso – di espandere la ricerca a un livello non più astratto, ma fatto di sperimentazioni concrete. A un certo punto, però, la ragazza sente scattare qualcosa: nascono dei dubbi, amplificati dalle informazioni che riesce a ottenere da alcune persone che contatta e da incontri e scoperte che la metteranno in allerta. Quella fiducia, concessa senza remore – non immaginando sia stata estorta con strategica malafede – inizia a vacillare: rispondere agli interrogativi che le vengono posti o eseguire docilmente quanto le viene chiesto di fare non è più un’opzione tanto certa.
Dove sta la verità? Chi le sta mentendo? Come riuscire a raggiungere la salvezza quando si comprende di aver accettato di sottomettersi a un giogo machiavellico e ferale? Uscire indenne dallo scontro con un antagonista più forte – di cui non è semplice comprendere l’identità – diviene l’unica via. In un susseguirsi di colpi di scena, La candidata perfetta – alternando le voci dei due personaggi protagonisti – costruisce un plot articolato, che si snoda senza alcuna stasi: un crescendo narrativo alimentato, oltre che da una suspense sempre vorticosa, da una volontà di controllo maniacale, da sentimenti di gelosia, slanci emotivi violenti e rabbiosi, da dinamiche relazionali deviate e da un’atmosfera assolutamente magnetica.

Mariella Barretta

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