La casa – Mats Strandberg



Mats Strandberg
La casa
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Sono le cinque e trenta del mattino, le lenzuola sono fradicie di sudore e quell’urlo sarà frutto di un brutto sogno o di una fervida immaginazione. Questo pensa Joel, svegliato all’improvviso da qualcosa di non identificato. Tenta di riaddormentarsi l’uomo, ma sa già in partenza che sarà una battaglia persa. Andando contro la sua voglia di rimanere inchiodato a quel letto, quello che è stato della sua adolescenza, in quella stanza in cui tutto è assolutamente come vent’anni fa, Joel si alza e la ritrovata consapevolezza che quel grido non è stato il culmine di un sogno, lo spinge a correre nell’anticamera per cercare la sua mamma. Incontra il nulla, nessuno è ad attenderlo, allora corre ancora in bagno, in cucina e in soggiorno, dove vede la sua anziana madre, curva con i capelli grigi e le sue ginocchia magre, che lo guarda impaurita e spaventata. La donna urla, dicendogli di chiamare la polizia, perché i ladri hanno portato via tutti i mobili! È vero la stanza è vuota ma Joel sa che non sono passati i ladri. I mobili di Monika sono stati portati a Tallskuggan, una nota casa di riposo, dove suo figlio l’accompagnerà quel giorno stesso, in maniera tale che qualcuno possa prendersi cura di lei sempre. Quella è stata l’ultima notte nella sua casa e sotto la responsabilità di Joel: Monika, colpita ormai da tempo da demenza senile, non è più autosufficiente e la situazione rischia di precipitare ulteriormente. Non è facile per Joel dover accompagnare sua madre in quel luogo: lui, il ragazzo scapestrato che ha buttato all’aria la carriera di musicista a causa delle droghe, che cerca un conforto e un appoggio in suo fratello che non trova, lui che vorrebbe essere da tutt’altra parte pur di non accollarsi quel compito così ingrato e pesante per un figlio, anche per un figlio come lui. Quella mattina così triste e così cupa, Joel ancora non sa che il trasferimento di sua madre a Tallskuggan, gli riserverà inaspettate e sgradite sorprese, come il ritorno di Nina, una sua ombra del passato e una serie di tragici avvenimenti che colpiranno Monika, trascinandolo inevitabilmente nel baratro dell’orrore…
La casa è il nuovo horror nato dalla magistrale penna di Mats Strandberg, che consegna al lettore un libro in cui attesa, tensione e colpi di scena creano una perfetta miscela chiamata “terrore”. Nulla è lasciato al caso nella stesura della storia, ogni particolare conosce la sua giusta collocazione e ogni episodio oggettivo, piuttosto che emozionale, è ben incastonato nel racconto e narrato trasmettendo le più vive e forti sensazioni. A fare da sfondo alla vicenda è una casa di cura, dove accadono cose strane e dove la paura si fonde con il paranormale. Gli atteggiamenti strani di Monika, i comportamenti piuttosto anomali degli altri pazienti, i sospetti di Joel e Nina, raccontano una storia di incubo e ossessione. Uno stile asciutto e lineare quello di Strandberg, una scrittura semplice e scorrevole, se pur mai banale, capaci di delineare sfacciatamente l’orrore, ma anche di raccontare il dolore di un rapporto madre-figlio, il fallimento di una vita a causa delle droghe, le recriminazioni inutili tra gli umani e quello che ancora più doloroso, capaci di parlare di una terribile malattia. Quel male che affligge la mente, che spegne ogni ricordo, riacceso in quei pochi maledetti momenti di lucidità, che servono solo a far morire dentro. In La casa, l’autore parla di quei malati spesso dimenticati, spesso accantonati, perché troppo impegnativi o forse perché diventa troppo doloroso stargli accanto. Strandberg ha creato un romanzo che ha tutte le caratteristiche che un buon horror deve avere, che rapisce il lettore pagina dopo pagina, catapultandolo nella storia e non facendolo mai sentire spettatore inerme, bensì parte attiva del racconto. L’autore svedese ha però dato vita anche a una narrazione che tocca garbatamente argomenti delicati e drammaticamente attuali. Strandberg non è nuovo a libri di successo, in cui le realtà e gli argomenti affrontati, vengono visti a descritti a trecentosessanta gradi. In Svezia, infatti, si sta già pensando alla trasposizione cinematografica di alcuni tra i suoi più famosi lavori.

Anna Lattanzi

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