La chimica dell’odio



Carme Chaparro
La chimica dell’odio
SEM
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Ana Arén è tornata: dopo il successo di Non sono un mostro – primo episodio della serie dedicata alla tenace ispettrice di polizia – arriva in Italia La chimica dell’odio, il secondo libro della saga, che ha tutte le carte in regola per conquistare nuovamente il favore del pubblico e confermare Carme Chaparro come una delle autrici di thriller più interessanti del panorama letterario spagnolo.
Ana è una sopravvissuta. Dopo aver risolto il caso più difficile e clamoroso della sua carriera ha dovuto fare i conti con le devastanti conseguenze della verità. Svuotata. Annientata fisicamente e psicologicamente non è riuscita a reagire e ha dovuto affrontare una terribile depressione che l’ha tenuta in scacco per diversi mesi. Ma la vita non cede il passo ed è giunta l’ora di tornare in servizio: Ana è appena stata assegnata alla Squadra Omicidi quando è chiamata a indagare su un caso particolarmente complesso. È la Vigilia di Natale e insieme alla sua nuova squadra l’ispettrice capo giunge su una particolare scena del delitto, allestita come una rappresentazione teatrale e in cui il ruolo di prima attrice è interpretato dal corpo nudo di una donna circondata da due cerchi, il primo – il più vicino – costituito da gioielli e l’altro dal contenuto di diversi secchi di immondizia. Una disposizione strana, che lascia subito intendere che a essa si debba collegare uno specifico intento dell’assassino: un messaggio da decifrare.
Le difficoltà con cui Ana dovrà scontrarsi non saranno solo legate agli evidenti ostacoli posti da un’indagine di omicidio, ma saranno amplificati dalla risonanza mediatica che si scatenerà attorno al crimine quando diventerà di dominio pubblico l’identità della vittima che altri non è se non Mónica Spinoza, duchessa di Mediona, donna molto discussa che più volte ha attirato l’attenzione delle cronache mondane. A tutto questo si aggiunge la mancanza di quell’intesa – essenziale per poter collaborare al meglio – che le manca coi colleghi, aggravata dalla costante azione ostruzionistica portata avanti dal suo diretto superiore, che non evita in nessuna occasione di ostacolarla con una condotta cavillosa e pignola. E se questo non dovesse bastare, a distanza di pochi giorni, un altro tragico avvenimento scuote la festosa atmosfera del periodo natalizio: un ascensore precipita dal sesto piano e provoca la morte di quattro persone. L’intuito di Ana etichetta subito, quella che all’apparenza sembrerebbe una disgrazia provocata da un casuale incidente, come un altro caso di omicidio. Un intricatissimo mistero che si aggiungerà a complicare il suo lavoro e a condurla verso scoperte spiazzanti, che non mancheranno, anche stavolta, di scuoterla profondamente. Tutto sembra condurre a lei. Al suo passato. E la verità potrà vedere la luce solo dopo aver sbrogliato una matassa quasi inestricabile.
Con La chimica dell’odio, Carme Chaparro costruisce un plot dalle innumerevoli sottotrame, gioca con più narratori e si muove su molteplici piani temporali, dando vita a un copione dal ritmo serrato, in cui suspense e tensione sono sempre ad alti livelli. E in questa partita, in cui passato e presente si rincorrono senza sosta, l’autrice saprà indagare con precisione chirurgica il carattere più oscuro e violento dell’animo umano, mettendone a nudo le bassezze, l’abbrutimento, l’assenza di empatia, quel livore incancrenito da cui hanno origine ognuno dei crimini commessi, ma di certo, la Chaparro non dimentica di mettere in risalto gli slanci più virtuosi che, invece, danno fattiva concretezza all’operato di altri individui, che hanno chiaro, dentro di sé, a quali valori sia necessario ispirare le proprie azioni. Odio e volontà distruttiva calcano la scena e diventeranno protagonisti al pari dei personaggi e dell’attenzione riservata a tematiche sociali molto controverse che troveranno ampio spazio all’interno della storia. La chimica dell’odio si rivela un thriller agile e appassionante, in cui ogni tassello è inserito al posto giusto e il carattere dei personaggi è approfondito con scrupolosa accuratezza. Una lettura stimolante il cui finale non chiude totalmente la vicenda: non possiamo che aspettare con ansia il terzo episodio della serie.

Mariella Barretta

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