La confraternita della rosa nera



Riccardo de Palo
La confraternita della rosa nera
Marsilio
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Dopo aver concluso la lettura di questo giallo di Riccardo De Palo probabilmente non vedrete l’ora di visitare Ortisei e la valle di Siusi, che l’autore mette in scena come protagonisti silenziosi ma coinvolgenti delle indagini e ancor più desidererete assaggiare i Kaiserschmarrn, che così dettagliatamente descrive, come lo strudel con i pinoli e altre non meno allettanti specialità altoatesine. E l’indagine? come si sviluppa l’indagine? vi chiederete. Anne Rose, fragile e introversa bibliotecaria di Innsbruck, viene trovata cadavere nell’incantevole giardino di rose più alto d’Europa, il Rosarium di Stria. Vestita di un tubino nero e senza calzature ai piedi, la giovane è tragicamente caduta, o più probabilmente è stata scagliata, da una torretta di avvistamento.
L’ispettore Moroder, un uomo dal passato tragico e segnato da dolorosi fantasmi, inizia con la sua fidata squadra un’indagine che lo condurrà, tra ombre esoteriche e personaggi ben più reali e malvagi, a una conclusione in cui l’autore richiama l’inquietante situazione politica attuale, non solo italiana. Sono un bel numero i temi affrontati da De Palo: la fragilità degli adolescenti, facilmente manipolabili e ancor oggi possibili vittime dell’uomo nero’ nascosto nelle insidie del web; la corruzione dilagante perfino nelle istituzioni e negli organi dello stato che più dovrebbero garantire la sicurezza dei cittadini; la minaccia insidiosa e diffusa del populismo, qui rappresentato nella sua forma più subdola, che si maschera in una realtà di perbenismo e di rassicurante quotidianità.
Rimane impressa in particolare nel lettore la figura di Anne Rose, creatura delicata come il fiore di cui porta il nome, che il lettore incontra ormai assassinata nelle prime pagine, ma che al contrario pulsa di vita nella rappresentazione che ne dà l’autore, il quale ci accompagna insieme all’ispettore Moroder e alla sua squadra nel percorso a ritroso della sua difficile e breve esistenza, caratterizzata da una solitudine immedicabile in cui la confraternita della rosa nera tenterà di insinuarsi. La solitudine delle nostre esistenze è un altro dei temi più rilevanti di questo libro, è sola Anne Rose, sono sole le altre vittime della malvagia confraternita, è solo l’ispettore Moroder, come solitaria è la vita della bella e diligente poliziotta Helga, segretamente innamorata di lui. E’ facile per il male infiltrarsi in queste esistenze, con la sua illusoria apparenza di bellezza e pienezza, che nel libro ha come simbolo la rosa, dal profumo divino, ma pronta a ferire con le sue spine acuminate chiunque tenti di coglierla.
Le pagine scorrono veloci e avvincenti, arricchite da digressioni culturali e geografiche che l’autore, giornalista del Messaggero, inserisce a rendere ancora più stimolante la lettura.
I thriller a sfondo esoterico-sociale in Italia non sono molto diffusi, sono piuttosto patrimonio della narrativa spagnola e americana, ma De Palo ha saputo costruire un romanzo convincente, con una trama ben congegnata, personaggi descritti con tono asciutto e ben calibrato, e uno stile scorrevole ma non banale. Giunti all’ultima pagina, soddisfatta la curiosità di conoscere il colpevole, rimarremo con il desiderio di assaggiare anche noi i Kaiserschmarrn o la Sachertorte tanto apprezzati dall’ispettore Moroder.

Donatella Brusati

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