La congiura dei fratelli Shakespeare



Bernard Cornwell
La congiura dei fratelli Shakespeare

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La congiura dei fratelli Shakespeare. Il giallo storico inatteso
Tutti conoscono William Shakespeare. Anche quelli a cui non piace e non lo amano particolarmente. Ma Richard? Chi lo conosce Richard Shakespeare, fratello minore del grande drammaturgo, figura realmente esistita e personalità altrettanto degna di essere considerata?
Ci pensa Bernard Cornwell, autore da più di nove milioni di copie vendute nel mondo e che ha una vera e propria dote nell’imbastire romanzi storici con personaggi di grande fascinazione, a farlo conoscere ai propri lettori. Un talento, quello di Bernard, che non manca di mettere in campo anche con questo ultimo strepitoso giallo edito da Longanesi e che non difetterà di deliziare nessun lettore e nessun appassionato del genere.
Nell’Inghilterra elisabettiana William Shakespeare sta, rappresentazione dopo rappresentazione, conquistandosi una fama davvero notevole tanto da oscurare quasi del tutto quella di suo fratello Richard. Un attore ugualmente dotato ma dalla personalità molto particolare. Affascinante, dongiovanni, scaltro e soggetto a i piccoli furti di tanto in tano per sbarcare il lunario, Richard sembra arrancare negli ultimi tempi sopra e al di fuori delle assi del palcoscenico. Cosa che lo fa meditare moltissimo sulla possibilità di staccarsi una volta per tutte dal giogo del cognome familiare e della luce accecante emanata dal suo fratello più famoso e percorrere strade tutte sue. Per questo, quando sparisce il preziosissimo manoscritto di una opera importante quasi nessuno esita a puntare il dito verso di lui. Chi meglio dello scaltro e truffatore Richard può avere commesso il fatto?
In realtà, le cose sono molto più complicate e perigliose di così e Londra può nascondere minacce e sfide in ogni suo vicolo più celato.
La congiura dei fratelli Shakespeare si legge davvero con grande facilità. Affascina fin dalle primissime pagine e porta sulla “scena” della narrazione personaggi attraenti e particolarissimi. Un giallo storico atipico perché intriso anche di humor e di leggerezza che stemperano la tensione del racconto e contribuiscono al fascino dell’opera. È bello leggere del mondo delle compagnie teatrali nell’epoca di Elisabetta I, delle leggi non scritte del palcoscenico e di quelle, invece, imposte dalla Corona per quanto riguarda il divieto per le donne di salire sulle assi e recitare come gli uomini. Cornwell è bravissimo in queste cose perché ha maturato, ormai, tanta esperienza ma il suo più grande talento è il suo stile. Immediato e fresco anche quando parla di cose vecchie di secoli. Richard è un personaggio modernissimo che parla e si atteggia da contemporaneo, Cosa che lo fa amare moltissimo dai lettori per tutta la storia. Insomma, ci troviamo di fronte a un bel romanzo. Accattivante e originale. Qualcosa di assolutamente piacevole da portarsi sul treno o in viaggio.

Antonia del Sambro

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