La Dama di Barcellona



Daniel Sánchez Pardos
La Dama di Barcellona
Corbaccio
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Barcellona 1854.
Siamo in un’epoca in cui la città sta vivendo un momento molto importante per la sua storia.
Chiusa fino quasi a soffocare dalle mura medievali, attaccata dalle infestazioni e dalle epidemie. Un luogo in cui la superstizione vive il suo massimo splendore e dove in ogni vicolo si hanno le stesse possibilità di incontrare o la morte o qualche miracolo.
Un giorno, in un convento,  viene trovato il cadavere di una giovane donna vicino a un pozzo che è sempre stato al centro di leggende e misteri molto oscuri, tant’è che iniziano subito a girare delle strane voci relative all’accaduto. Voci che vanno inevitabilmente ad aumentare la paura per l’ignoto e di conseguenza la superstizione.
A indagare viene chiamato Octavio Reigosa, l’ispettore del Corpo di Vigilanza, che oltre alle difficoltà delle indagini, si troverà ad affrontare, anche il vescovo Reira e quelli che lui chiama miracoli. ossia  strani fatti interpretati come segno di una volontà divina.
A peggiorare tutto, poi, si aggiungeranno il dottor Carrera con la sua clinica psichiatrica Neothermas e i misteri che si nascondono dietro a quelle mura e di cui nessuno vuole parlare.
Per sua fortuna Reigosa troverà aiuto nel chirurgo Andreu Palafox e nella scrittrice Teresa Urbach.
Partendo da una storia realmente accaduta, Pardos riesce a intessere un romanzo in cui il reale e il fantastico si amalgamo tra di loro in modo eccezionale, fondendosi a tal punto da rendere  impossibile distinguere l’uno dall’altro.
Fin dalla prima pagina,  La Dama di Barcellona riesce a coinvolgere il lettore partendo con scene intriganti e avvenimenti misteriosi che si susseguono uno dopo l’altro.
Le caratterizzazioni dei personaggi  rispecchiano perfettamente il tempo in cui vivono, con tutti i pregi e i difetti dell’epoca. Bellissime anche le descrizioni della città che ci fa vedere una Barcellona molto diversa da come la conosciamo noi, non solo una Barcellona storica, ma anche una Barcellona quotidiana, in cui la vita di ogni giorno procede con i suoi tempi, dove il problema della sovrappopolazione e della sporcizia si possono toccare con mano, si possono sentire i rumori degli arrotini, l’odore dei lustrascarpe, dei negozi del pane, degli erbolai. Suoni e profumi che ti avvolgono trasportandoti ulteriormente nel romanzo e catturandoti ancora di più.
La Dama di Barcellona è u
n romanzo evocativo e misterioso perfetto da leggere specialmente di sera, con il buio, e perché no magari con un bel temporale fuori dalla finestra.

 

 

Micol Borzatta

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