La donna della luna



Matteo Severgnini
La donna della luna
Meridiano Zero
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Ho dovuto leggere un paio di volte la presentazione dell’autore per convincermi che La donna della luna, di Matteo Severgnini (Meridiano Zero), in libreria da qualche settimana, fosse davvero un’opera prima.
La trama, in breve: Marco Tobia è un investigatore privato, ex poliziotto, ritiratosi a vivere sull’isola di San Giulio, al centro del piccolo lago d’Orta, dopo un episodio tragico che lo ha costretto a lasciare la sua precedente professione.
Quando riceverà dalla ricchissima Lucia Baroni l’incarico di fare luce sul presunto suicidio del fratello di lei, cui la donna non crede, Marco, che combatte da anni contro i sintomi della sindrome di Tourette, dovrà a poco a poco addentrarsi in un dedalo di ricatti, tradimenti, verità celate e amori clandestini.
La verità è vicina, ma l’investigatore dovrà andare a cercarla un po’ più lontano, sulle montagne verso la Svizzera, teatro, per secoli, della lotta fra contrabbandieri e doganieri e guardie di confine.
Nel frattempo, Marco dovrà anche proteggere la sua donna, Clara, minacciata da uno stalker pericoloso.
Come dicevo all’inizio, si stenta a credere che La donna della luna sia veramente un romanzo d’esordio.
Severgnini, con peraltro ha già alle spalle una lunga carriera di successo come autore di trasmissioni culturali radiofoniche e televisive, è riuscito a costruire una storia intrigante e fascinosa, mescolando con sapienza passato e presente e a creare al contempo personaggi a tutto tondo, a cui ci si affeziona immediatamente, a partire dal protagonista Marco Tobia, un classico “burbero dal cuore d’oro”, con un fiuto poliziesco straordinario e vitalissimo, anche se tormentato dalla sua malattia e da tristi ricordi e tragedie recenti.
Belli e intriganti anche i personaggi di contorno, il fido Anselmo, l’amico di una vita Scuderi, la bella Clara.
Orta e il suo lago, che l’omegnese Severgnini ovviamente conosce come le proprie tasche, esercitano poi da ogni pagina tutto il loro fascino un po’ melanconico e fuori dal tempo.
Vista l’ottima riuscita dell’opera prima, attendiamo con impazienza la seconda, sperando magari di rivedere all’opera il valente investigatore Tobia e la sua piccola squadra!

Gian Luca Lamborizio

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