La gemella silenziosa



S. K. Tremayne
La gemella silenziosa
Garzanti
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Camden. La famiglia Moorcroft decide di mettere in vendita la propria casa e di trasferirsi sull’isola di Skye che il marito, Angus, ha ereditato dalla nonna.
I Moorcroft erano una famiglia felice e spensierata, ma un anno prima una terribile disgrazia ha distrutto la famiglia. Tra Angus e Sarah i rapporti non sono più come un tempo, sono diventati molto freddi e distaccati e la figlia ha grandi sbalzi di umore causati dalla perdita della sorellina gemella.
Angus e Sarah ,infatti, avevano due figlie, Lydia e Kirstie, due gemelle perfettamente identiche, talmente identiche che spesso perfino i genitori faticavano a distinguerle. E la difficoltà crebbe dopo quella disgrazia: un’estate una delle gemelle cade dal balcone della casa dei nonni e muore sul colpo. E’ l’inizio di un periodo difficile per la famiglia, Sarah inizia ad avere sempre più dubbi e a convincersi di aver sbagliato a riconoscere la figlia, Kirstie ha continui sbalzi di umore e continua a cambiare identità dichiarando di essere Lydia e di vedere il fantasma di Kirstie di fianco a lei.
Inizia così un lungo percorso da parte di Angus e Sarah per scoprire la verità sugli avvenimenti di quella terribile sera che porterà rivelazioni molto forti.
Un romanzo spettacolare, anche se devo ammettere che al titolo italiano La gemella silenziosa preferisco Le gemelle di ghiaccio (The ice twins), ovvero il titolo originale inglese.
Tremayne riesce perfettamente a raccontare il dilemma interiore che può provare una madre alla perdita di un figlio, e ancora più precise e dettagliate sono le emozioni e i pensieri della bambina sopravvissuta.
Infatti ,in una trama intrecciata magistralmente, le descrizioni psicologiche vengono poste in primo piano, sia nelle parti in cui la voce narrante è Sarah stessa, quindi più facili per descrivere i suoi pensieri e i suoi stati d’animo, sia nelle parti in cui la voce narrante è in terza persona e riguardano il marito Angus.
Uno dei trucchi usati da Tremayne è quello di usare molti flash back che raccontano non solo gli avvenimenti accaduti, ma descrivono anche i comportamenti e l’aspetto dei personaggi, facendo così fare al lettore un confronto diretto della trasformazione avvenuta e facendo capire la degradazione causata dal dolore provato.
Perfetto anche il continuo cambio della bambina, che oltre a far provare durante la lettura la paura, il dolore e il senso di colpa provati da Kirstie, riesce a portare il lettore a credere che effettivamente ci sia stato uno scambio di gemella da parte della madre, facendogli provare gli stessi dubbi provati da lei, dubbi e pensieri che vengono confermati anche dalla descrizione del cambiamento comportamentale del cane.
Un romanzo che sa rapire il lettore portandolo in un terrore psicologico dalla prima all’ultima pagina, dandogli certezze che poi vengono sgretolate  una per una fino al colpo di scena finale.
Romanzo d’esordio scritto dall’autore con lo pseudonimo di Tremayne che si spera sia il primo di una lunga serie.

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