La maledizione della peste nera



Daniel Kalla
La maledizione della peste nera
Newton Compton
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Sbracò in porto nel 1348. Arrivò da oriente insieme alle preziose merci che facevano di Genova una ricca città privilegiata, fu la più devastante di tutte le epidemie e dimezzò letteralmente la popolazione. Viaggiava attraverso minuscoli esseri: le pulci, parassiti a loro volta di piccole, discrete e quindi quasi invisibili creature: i topi.
Pregare non servì a nulla, lo seppero bene anche i monaci dell’antico monastero che (documenta Rafael Pasqua, un medico del tempo) assisterono i malati e furono a loro volta decimati dalla peste. I morti furono talmente tanti che divenne impossibile seppellirli tutti. I cadaveri vennero gettati i mare. Non fece distinzioni, si prese i poveri, i ricchi ed anche i potenti. Poi, come ebbe inizio, così abbandonò la città e, insieme ad essa, l’Europa intera.
Oggi Il monastero ormai è pericolante e la chiesa ha ceduto l’area ad una impresa edile che ne ricaverà un quartiere residenziale. Gli scavi sono da poco iniziati quando all’ospedale di Genova si presenta il primo decesso causato dalla peste.
Alana Vaughn è una biologa che ha lavorato nell’ Organizzazione Mondiale della Sanità per lunghi anni, ha combattuto l’ebola in Africa insieme a Nico, l’attuale primario dell’ospedale di Genova, del quale ancora subisce il fascino. Ormai da tempo ha lasciato l’OMS e lavora per la Nato. Sa bene che diverse potenze mondiali hanno isolato e conservato il morbo della peste come arma chimica di distruzione di massa e che i terroristi organizzati non si farebbero scrupolo ad utilizzarlo.  Per fermare l’epidemia deve capire l’origine e come si trasmette il contagio. Una corsa contro il tempo dove misticismo e scienza combattono lasciando sul campo innumerevoli, contagiosissimi cadaveri.
Daniel Kalla medico canadese, nella maledizione della peste nera apre una allarmante finestra sulla nostra condizione di impotenti umani di fronte alla natura quando si accanisce, nel rimettere equilibrio nel suo pianeta.  Uno stile piacevole e fluido che ti fa fare tardi la notte perché non riesci a posare il libro.

Walter Colangelo

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