Maledizione Caravaggio



Alex Connor
Maledizione Caravaggio
Newton Compton
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Un romanzo emozionante e coinvolgente che ci immerge nella Roma barocca. Un affresco artistico letterario che gioca con la maledizione e i fiabeschi chiaroscuri creati dalle luci e dalle ombre della pittura del più tenebroso pittore della storia, per narrare e farci rivivere la sua leggenda. La leggenda di un genio sfrenato, sensuale e moralmente incrollabile. Tutto raccontato in prima persona, in una romanzesca ricostruzione di parte della sua autobiografia, con un sottile e affilato senso di angoscia, di disgrazia annunciata che accadrà, dovrà accadere, che tracima da ogni pagina. Una trama sofferta, densa di colpi di scena, minuziosa nei dettagli, che interpreta e dà un senso a un periodo della vita del famoso pittore lombardo, uno degli artisti più enigmatici della storia dell’arte italiana. Qual era il segreto demone che lo spingeva sempre a sbagliare, a far terra bruciata dietro di sé? Aveva forse fatto un patto con il diavolo? Quel diavolo che se gli regalava l’eccezionalità di stupire il mondo con i suoi pennelli, poi gli chiedeva di pagare il conto portandolo alla dannazione? Michelangelo Merisi da Caravaggio, un artista tanto originale quanto irascibile, ombroso, sfrontato, eccessivo, sregolato e in perenne fuga dai suoi sbagli. Lui il sublime pittore, straordinariamente felice nel combinare nelle sue tele l’analisi dello stato umano, con uno scenografico uso della luce. Geniali caratteristiche che gli saranno riconosciute troppo tardi ma che hanno avuto grande influenza sulla pittura barocca. Le opere di Caravaggio, affollate da personaggi dei bassifondi, prendono ispirazione dal quotidiano. Gli uomini e le donne dei bordelli e delle osterie, i furfanti e le prostitute diventano i santi e le madonne che Caravaggio raffigura a grandezza naturale senza idealizzarli, e la loro imperfezione affascina e scandalizza. Questa estrema onestà nel rappresentare il vero, ha reso intramontabile il suo genio. Il modo con cui lui dipingeva conquistava i suoi contemporanei, la vivida schiettezza con cui lo faceva rendeva i soggetti rappresentati talvolta persino troppo “umani” per poter essere accettati come oggetto di devozione e venerazione. Senza considerare che la sua attività artistica fu sempre ostacolata dal suo pessimo carattere. Assiduo frequentatore di taverne e luoghi poco raccomandabili, era spesso coinvolto in risse e schiamazzi. La sicurezza con la quale ostentava un talento non comune si scontrava, indebolendolo come persona e professionalmente, con l’estrema facilità con la quale scivolava nella violenza e che gli procurava continui problemi. In tanti casi, riuscì a cavarsela da situazioni difficili solo grazie all’intervento dei suoi potenti amici ed ammiratori. Il 1600, con la commissione e poi l’esecuzione della eccezionale pala d’altare della cappella di Matteo Contarelli in San Luigi dei Francesi, fu l’anno della grande svolta nella sua carriera artistica. Sembrava l’inizio di un’inarrestabile ascesa, Tutta Roma si contendeva i suoi lavori, ma un nuova sanguinosa sfida segnerà la fine della sua vita capitolina. La sera del 28 maggio 1606, durante un’accesa partita di palla corda, il pittore uccide Ranuccio Tomassoni, suo rivale. In realtà si è difeso, ma i suoi precedenti diventano pesanti come macigni e lo accusano. Nei suoi confronti viene emesso un bando capitale: processato in contumacia, se preso verrà decapitato. Chiunque e ovunque potrà eseguire la sentenza di morte ed esigere la ricompensa. In fuga, gravemente ferito e con un’esorbitante taglia sulla testa, Caravaggio sa di essere una preda troppo facile, ma troverà asilo e aiuto nel palazzo romano della marchesa Costanza Colonna Sforza, suo nume tutelare e protettrice anche quando era bambino. Costanza Colonna, lo fa curare e lo nasconde – rischiando i fulmini del papa – per poi farlo fuggire, prima nella fortezza di Zagarolo, sotto la ferrea tutela del duca Marzio Colonna, poi a Napoli, anche là con la compiacente copertura della onnipotente e onnipresente famiglia romana. Lontano dalla giurisdizione pontificia e sostenuto dai Colonna, con la calda atmosfera della corte napoletana infatuata del suo genio, che lo asseconda esaltandolo, Caravaggio viene inondato di commissioni, alle quali si dedica nell’attesa del perdono papale. Perdono forse possibile e per il quale lavorano i suoi paladini e mecenati, il cardinal del Monte e Costanza Colonna con l’interessato appoggio del cardinale Scipione Borghese. Ma l’omicidio di Tomassoni non è stato dimenticato. E i nemici di Caravaggio sono pericolosamente vicini. Non gli resterà allora che una nuova fuga che lo porterà prima a Malta e poi in Sicilia, verso un destino di disprezzo e disonore che sembra esigere a tutti i costi un prezzo di sangue dal pittore maledetto. Un continuo, disperato e inutile susseguirsi di avventure che lo vedranno ogni giorno sempre più malato, solo e affannato in una disgraziata fuga da tutto e da tutti, conclusasi misteriosamente a Porto Ercole nel luglio del 1610. Una vita azzardata, sempre vissuta ai limiti e oltre.
P. S. e curiosità da citare assolutamente: – «Il quadro del Caravaggio? Chiedetelo a Giovanni Franco Becchina dove è»: Vincenzo Calcara, pentito di mafia ed ex braccio destro di Francesco Messina Denaro (padre del latitante Matteo) non ha alcun dubbio riguardo alle sorti della «Natività con i santi Lorenzo e Francesco d’Assisi», favolosa pala d’altare trafugata dall’oratorio di San Lorenzo, a Palermo, il 18 ottobre 1969. Ḕ stata rubata dalla mafia e venduta in Svizzera. Poi…
L’autrice: Alex Connor È autrice di molti thriller e romanzi storici, perlopiù ambientati nel mondo dell’arte, tutti in cima alle classifiche di vendita. Lei stessa è un’artista e vive a Brighton, nel Sussex. Cospirazione Caravaggio, uscito per la Newton Compton nel 2016, è diventato un bestseller. Con Il dipinto maledetto ha vinto il Premio Roma per la Narrativa Straniera. Enigma Caravaggio primo della serie del grande pittore uscito nel 2017 e ora il seguito: La maledizione Caravaggio.

Patrizia Debicke

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