La pietra d’acqua

Questa è una recensione particolare, anzi no non è nemmeno una recensione ma una curiosità che sa di feuilleton: Paolo Ferrucci, scrittore pubblicato dalla Piemme, ha deciso di pubblicare il suo romanzo Omicidi particolari a puntate sul suo blog. Un modo per continuare a far vivere il libro oltre la carta? Lo abbiamo chiesto all’autore.
Ho deciso di creare un mio blog personale per esplorare l’ultima evoluzione del mondo della rete, che negli ultimi tempi mi ha visto poco presente; ma anche per parlare di me e dei miei interessi, e trovare persone con cui condividerli. Il mio romanzo “Omicidi particolari“, pubblicato da Piemme nel 2000, ora è fuori catalogo. Ho quindi deciso di pubblicarlo a puntate sul blog per varie ragioni. Innanzitutto, la pubblicazione di romanzi a puntate mi ha sempre affascinato. Una volta, negli anni Cinquanta e Sessanta, sul Corriere dei Piccoli i romanzi a puntate, anche nelle riduzioni a fumetti, erano di casa. Una tradizione antica che si è persa, e con essa tutto un modo di sentire e di vivere la cultura (in senso lato) e il desiderio di avventura. Così ho deciso di rinnovarla. Sulla rete si pubblicano soprattutto racconti e poesie, esperienze quindi conchiuse, che trovano forse la loro sede più adatta. L’esperienza del romanzo, invece, è più complessa e, secondo me, affascinante.
In secondo luogo, il romanzo “Omicidi particolari” ha avuto, nell’edizione tedesca, un titolo più consono al suo tema: “Morte di un alchimista”. Il titolo rispecchia in maniera più appropriata la vicenda che si narra: il mistero di un omicidio che viene indagato attraverso la scoperta di antichi documenti misterici su esperimenti di alchimia.

Inoltre, la versione originale del romanzo era molto ricca di personaggi e ambientazioni, creati per offrire un vero e proprio affresco. Oggi giudico tutti questi elementi un po’ sovrabbondanti, e penso che abbiano tolto agilità allo svolgersi della trama, probabilmente soffocando il romanzo nel suo complesso.
Quindi, per me è stata un’occasione per rinnovare questo libro che giudico ancora avvincente e originale: adattarlo alla pubblicazione a puntate significa togliere tutto il superfluo, compattando (e migliorando) il susseguirsi di vicende in modo da restare nel “core“, cioè sempre vicini al nocciolo del racconto. Così, secondo me, la storia guadagna in interesse, leggibilità e godibilità.
Un modo, quindi, di soddisfare la mia voglia di romanzi a puntate e, a un tempo, di rinverdire i fasti del mio primo romanzo. In attesa che, il prossimo aprile, arrivi in libreria il secondo: un mistery ambientato a Firenze, incentrato su un mistero estrusco.
(paolo roversi)

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