La ragazza di Lucento



Maurizio Blini
La ragazza di Lucento
Fratelli Frilli Editori
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Biscotti e mine.
Quando ho bisogno di una pausa non intingo le madeleine nel tè di tiglio, sono più un tipo da sigarette e caffè. Questa mia preferenza oltre a essere uno dei molti motivi per cui non ho mai scritto un capolavoro, chiarisce molto bene cosa ne penso della vita che fu e del tempo perduto.
Tranquilli, non voglio mettermi a criticare Proust. Sono solo uno sfaccendato che legge libri e scrive sciocchezze a forma di recensioni, come potrei andare alla carica di un gigante del genere?
No, quello che mi preoccupa è il passato. Per come la vedo io, la malinconica attività del rimembrare i propri trascorsi è l’equivalente di fare una passeggiata su un campo minato dove a esplodere sono i ricordi.
E non crediate che vi basti sapere dove sono sotterrati per restare al sicuro, perché potrebbero essercene alcuni che avete vissuto – addirittura senza esserne del tutto consapevoli – nascosti così bene da costarvi molto più di qualche lacrimuccia.
La ragazza di Lucento è il nuovo romanzo di Maurizio Blini edito da Fratelli Frilli Editori. Si tratta della prima indagine di Alessandro Meucci e Maurizio Vivaldi ed è ambientata a Torino. Ispirato al racconto Giulia, scritto dall’autore nel 2006 e che nel tempo ha ricevuto numerosi apprezzamenti, racconta di come una pallina di carta sbucata fuori da un lucernaio di una cantina e presa a calci da tre ragazzini, tra cui proprio Maurizio Vivaldi, riesca a obbligare gli stessi ormai adulti a riconsiderare la propria esistenza sotto una luce diversa.
Non si tratta solo di un pallone improvvisato, ritrovato per caso dopo sedici anni, ma di una disperata richiesta di aiuto che avrebbe potuto salvare una vita. Una capsula del tempo in grado di scatenare tremendi sensi di colpa e diventare il motore di un caso del poliziotto Maurizio Vivaldi.
Se proprio vogliamo appiccicare un’etichetta crime si tratta di un cold case, riesaminato negli anni ’90, che ha il suo punto di forza non solo nella latente capacità da “indiano pellerossa” del protagonista a ritrovare vecchie piste e scovare nuovi indizi seppelliti, ma nell’obbligarlo a misurarsi con le proprie paure, con il proprio passato nella speranza di essere diverso dall’immagine distorta in cui si rispecchiava.
Una piccola odissea metropolitana che ricongiunge Maurizio Vivaldi a sé stesso per traghettarlo oltre e permettergli di ricominciare a vivere.
Nel cercare di capire quale sia stato il destino de La ragazza di Lucento, grazie all’esperienza maturata nelle forze dell’ordine da Maurizio Blini, potrete vivere in prima persona il lavoro di testa e di gambe di un’investigazione portata avanti in prima persona, senza sconti tecnologici o i soliti meccanismi letterari.

Mirko Giacchetti

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