La regola del rischio – Matteo Severgnini



Matteo Severgnini
La regola del rischio
Todaro
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Una donna, lavoratrice transfrontaliera, viene arrestata per traffico internazionale di stupefacenti alla dogana sul confine italo-svizzero. Lei fin da subito si professa innocente; il marito, disperato, chiede aiuto a Marco Tobia, ex poliziotto affetto dalla sindrome di Tourette, ora investigatore privato. Un omicidio complica fin da subito l’indagine, ma Tobia non rinuncerà a scoprire la verità e a svelare la “regola del rischio”, aiutato dagli amici Antonio Scuderi, ispettore di polizia purtroppo costretto sulla sedia a rotelle, e Anselmo, vecchio barcaiolo, e dalla fidanzata Clara, bellissima e insospettabile escort di lusso. Nel frattempo, l’investigatore, che vive sulla minuscola isola di San Giulio sul lago d’Orta, dovrà aiutare anche la piccola Alice, “la più grande esperta di draghi del mondo”. Il lago d’inverno, con la sua nebbia e il suo silenzio, si fonde con la personalità del protagonista, ombroso e sensibile ma, come direbbe l’amico Anselmo, collezionista di parole desuete, per niente… arcinegghientissimo
Come scrive Carlo Lucarelli “Ci vuole un personaggio speciale per squarciare quel velo immobile come la superficie di un lago che nasconde le inquietudini di una provincia apparentemente tranquilla. Marco Tobia, fragile, tormentato ed eroico, è proprio un personaggio così. Un Philip Marlowe, un Duca Lamberti, con la Tourette”.
La regola del rischio, (Todaro Editore, collana Impronte), in libreria da qualche settimana, è la nuova fatica letteraria dello scrittore, documentarista e sceneggiatore Matteo Severgnini.
Quando, qualche anno fa, lessi il suo primo romanzo giallo, La donna della luna, scrissi che faticavo a credere che si trattasse di un’opera prima; le ottime impressioni di allora sono ampiamente riconfermate da questa nuova uscita.
La storia è piuttosto intricata, e intrigante, ma Severgnini la padroneggia benissimo; i caratteri sono delineati a tutto tondo e mai scontati, la suspense sempre presente, le sorprese parecchie e fra le pagine aleggia il giusto mix di malinconia e sottile ironia.
Il finale, come nei romanzi di rango, è a sorpresa e fa presumere, e sperare, in un terzo capitolo della saga dell’investigatore Marco Tobia.
L’ambientazione, poi, riuscitissima, fra il Lago d’Orta, il Maggiore e la Svizzera italiana, conferisce ulteriore fascino alle pagine del libro. In particolare, il lago d’Orta con la sua piccola isola di San Giulio, risalta come un piccolo cameo, specie per chi, come me, è amante di questi luoghi magici, forse ancora oggi popolati da antichi draghi oramai inoffensivi, come ritiene la piccola Alice, e un po’ fuori dal mondo.
Bentornato, Matteo Severgnini… alla prossima!

Gian Luca Lamborizio

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