La spia di Venezia



Benet Brandreth
La spia di Venezia
Newton Compton
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Secondo The Thelegraph «La spia di Venezia è uno tra i più brillanti thriller storici dell’anno! E secondo il Daily Mail è: «Divertente ed effervescente. I giochi di parole di Shakespeare poi sono eccezionali.» Concordo.
Perché William Shakespeare ventunenne, felice protagonista di “La spia di Venezia” è un personaggio decisamente particolare. Ḕ un farfallone in amore, adora i giochi di parole, scrivere sonetti, si bea davanti a un palcoscenico, vorrebbe calcare le scene, scrivere e… Beh sappiamo che alla fine c’è riuscito alla grande perché osannato come in patria “ il Bardo” durante la sua vita ha scritto alcuni tra i più bei testi della letteratura mondiale.
E allora se amate William Shakespeare, Benet Brandreth riuscirà a immergervi fisicamente e letterariamente un’avventura che è un continuo omaggio alla creatività del suo grande eroe, ma, anche se foste dei neofiti troverete la bella sorpresa di essere coinvolti fino in fondo nello stile e nella musicalità del suo esemplare raccontare “scespiriano”.
Londra 1585: l’Inghilterra, sottoposta ai feroci attacchi religiosi della chiesa Romana e in guerra con la Spagna, il cui sovrano Filippo II non aspetta altro di sconfiggere definitivamente i Paesi Bassi per attaccare con la sua Invencibile Armada, mira ad arrivare a un’alleanza con Venezia. La sua flotta infatti nonostante le acrobazie di Francis Drake, è sottoposta a una spaventosa pressione e la Repubblica veneta, da sempre neutrale roccaforte, potrebbe garantire appoggio e approdi sicuri alle navi inglesi. Welsingham, diplomatico al servizio della corona e capo dei servizi di spionaggio della regina Elisabetta, organizza una missione estremamente delicata, e fa partire via terra una piccola carovana, guidata dall’ambasciatore sir Henry Carr, usando come copertura anche un gruppo di attori capeggiati dal mastodontico Nick Oldcastle. Uno di questi sarà il giovane William Shakespeare, approdato a Londra in cerca di fortuna dopo una serie di disavventure che lo hanno costretto a lasciare la sua nativa Stratford-upon-Avon.
Mentre viaggiano verso l’Italia, loro meta e i loro intenti sono stati scoperti, vengono attaccati, gli uomini di scorta trucidati e anche l’ambasciatore ferito muore, ma non prima di aver affidato a Shakesperare il plico riservato con le lettere ricevuto da Welsingham con la promessa di consegnarlo al Doge di Venezia.
Bisogna portare a termine la missione a tutti i costi. Oldacastle si fingerà Sir Henry Carr, l’ambasciatore inglese, e William, Fallow il suo segretario.
Per Shakespeare inizia un’avventura con nemici crudeli e pericolosi che metterà a rischio la sua sopravvivenza costringendolo a fughe per le calli, i canali e i palazzi di Venezia. e che richiederà tutta la sua abilità di poeta ma soprattutto di uomo di teatro, esperto in travestimenti e maestro di finzioni.
Che Benet Brandreth sia un esperto di Shakespeare si percepisce dalla prima delle 480 pagine di questo romanzo. I particolari storici sono curatissimi con gli straordinari dialoghi, in cui armonia, inventiva e musicalità delle parole si mischiano perfettamente alla narrazione.
Benet Brandreth per creare la sua trama, anzi le sue trame (pare che ci saranno altri thriller con il “Bardo” per protagonista) ha approfittato dei sette anni della vita di Shakespeare, dei quali gli studiosi sanno poco o nulla, che vanno dal battesimo dei suoi figli gemelli nel 1585 alla sua pubblica apparizione come commediografo e drammaturgo a Londra nel 1592. In La spia di Venezia presenta Shakespeare come una specie di elisabettiano James Bond, amato dalla sorte e dalle donne. La sua accurata ricostruzione storica ci offre una Londra, sporca e violenta, una Venezia sontuosamente dissoluta e un’Europa travolta da conflitti di ogni genere.
Il libro combina piacevolmente un trama veloce e personaggi molto intriganti con vari riferimenti a eventi e frasi di opere del grande poeta. E come non ricordare le sue tantissime opere legate all’Italia (vedi Otello, Il mercante di Venezia, Giulietta e Romeo, Antonio e Cleopatra, eccetera, ecc. E quindi William Shakespeare poteva essere a Venezia nel 1585 ? Mah? Tutto è possibile.

Patrizia Debicke

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