La storia di un pazzo



John Katzenbach
La storia di un pazzo
Mondadori
Compralo su Compralo su Amazon

Vent’anni dopo esserne stato dimesso, Francis Xavier Petrel viene invitato a una cerimonia celebrativa dell’ospedale psichiatrico nel quale è stato ricoverato per molti anni, e nel quale ha vissuto un’esperienza drammatica e agghiacciante. La visita al manicomio scatena in lui ricordi e sofferenze che lo spingono a scrivere (utilizzando una tecnica piuttosto inusuale) la storia di quei giorni.

Da questo spunto – molto americano, mi chiedo quante volte sia successo in Italia che per commemorare la chiusura e la destinazione a museo di un manicomio vengano invitati i suoi ex ospiti a visitarlo, muniti di regolare badge – prende origine La storia di un pazzo, ultimo thriller di John Katzenbach. La storia è originale: all’interno dell’ospedale è stato commesso un crimine con modalità identiche a quelle di una serie di omicidi irrisolti avvenuti negli anni precedenti fuori dall’ospedale stesso, e fornisce il pretesto per una descrizione accurata e coinvolgente dell’ambiente manicomiale e dei suoi ospiti.

I personaggi – savi e pazzi – sono resi con molta credibilità, ed è difficile non affezionarsi ad alcuni di essi; l’oceano di dolore e solitudine nel quale galleggiano è altrettanto ben rappresentato e angosciante. Anche il plot è avvincente, e cattura il lettore costringendolo a proseguire la lettura con la migliore dell motivazioni possibili per un thriller: vedere come va a finire.

Due piccoli difetti sono la prolissità, ma capita spesso con i thriller anglosassoni, e le ultime pagine forse superflue e troppo didascaliche (ma non si può dire di più per non rovinare la sorpresa); si tratta comunque del post-finale, non del finale che è al fulmicotone. Sono piccole cose, che non rovinano il piacere della lettura di un libro davvero buono, che lascia una traccia nella memoria che non svanisce appena chiusa la copertina, soprattutto grazie a qualche scena davvero incisiva (“Apollo!” – chi ha letto o leggerà il libro capirà di che parlo).

Ugo Mazzotta

Potrebbero interessarti anche...