LA VIRT DEGLI EROI? LAMBIGUIT

Il confine tra il giorno e la notte sottilissimo. Come quello tra il giallo tradizionale e il noir. Spesso trame e situazioni si confondono, diventa difficile distinguere il territorio. Sempre ammesso che ce ne sia necessit perch un libro(o un film) sono quello che sono. Buoni o mal riusciti. Le etichette sono come le pietre tombali. Ma se vogliamo analizzare qual la caratteristica principale del nero non possiamo evitare una considerazione fondamentale. Linvestigatore (poliziotto o dilettante, avvocato o giornalista) del Mystery classico, di quel filone del giallo che finalizzato a riportare lordine dove subentrato il caos (il delitto) come gi aveva capito (e destrutturato Durrenmatt con le sue opere fuori dalle classificazioni ma certamente degne di qualche riflessione) un personaggio positivo. Con debolezze, dubbi ma resta sempre da quel lato del confine che gli consente di ottenere la simpatia del pubblico. Perch limmagine buona della societ. La speranza che esista un ordine.

Leroe del nero pi autentico vive, invece, di zone dombra. Il tratto fondamentale, sia uomo o donna, gangster o poliziotto, lambiguit. Che non significa assenza di moralit assoluta.

Lambiguit quella dote, ambitissima da ogni personaggio romanzato, che gli permette di essere vero pur restando a suo modo un eroe. Maestro insuperato in questo genere sicuramente James Ellroy, uno dei pochissimi autori in grado di descrivere personaggi caratterizzati anche da comportamenti avvertiti dal pubblico come negativi (basti pensare ai tre eroi di L.A. Confidential tesi verso la carriera, la notoriet e la rivalsa a ogni costo) eppure capaci di mantenere la comprensione del pubblico sino alla fine. Un film recente scritto dallo stesso Ellroy e tratto da un suo racconto La notte non aspetta riecheggia un altro lavoro cinematografico ellroyano di qualche anno fa Indagini sporche, costruito sulla rivolta seguita allaffare Rodney King. In entrambi i casi vediamo poliziotti non solo marci ma coalizzati come una gang, pi forte, pi potente delle altre. Gli stessi agenti che cercano di smascherarli sono mossi da fini opportunistici, macchiati nel privatola debolezze, tradimenti, meschinit. Eppure un universo vivo dove i personaggi ti prendono per la gola e, malgrado tutto, ti trascinano nelle sparatorie a fare il tifo per loro. Si ubriacano, imprecano, agiscono contro ogni regola ma sei sempre l con loro. Speri – come a volte accade- che la pallottola fatale o lingranaggio ineludibile in cui si sono cacciati si possa sbloccare. Speri che abbiano una possibilit. Unaltra ancora. Non quello che cerchiamo tutti? E la ragione di questa strana attrazione per leroe negativo con tutti i suoi eccessi , se vogliamo guardare bene ,che questi personaggi sbagliano e si accorgono di sbagliare. Cercano di rimettersi in sesto. A volte ci riescono, spesso no. Ma non si piangono addosso. Credo che sia per questo che, alla fine, stiamo dalla loro parte.

stefano di marino

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