C’è una donna che vive nascosta in un paesino sulle alture dell’Andalusia. E’ lì da tempo, convive con i suoi ricordi e con le pagine di un nuovo memoir che sta scrivendo: il romanzo della sua vita. E’ il passato che si ripresenta crudele, a farle rivivere la fine degli anni Sessanta in una Beirut epicentro di trame internazionali (da un lato gli Stati Uniti, dall’altra l’Unione Sovietica), una città che la vede trovare l’amore incondizionato verso un giornalista inglese che le donerà la gioia della maternità.
Ma c’è un disegno più intricato, che parte da lontano, dal cuore del Cremlino. Perché il giornalista inglese non è altro che una spia doppiogiochista, votata alla causa comunista e che dona la figlia alla Grande Russia per un piano più spietato e ben più lungo raggio: quella ragazzina sarà la talpa di tutte le talpe, s’infiltrerà, appena diventerà grande, nei gangli più vitali dell’Intelligence americana.
Questo è l’antefatto che si scopre leggendo questo romanzo dalla trama pazzesca e dal ritmo serrato. Daniel Silva dimostra ancora una volta di essere il nuovo Le Carrè, specialista di storie di spie che si muovono con le dinamiche del nuovo Millennio.
Protagonista e mente di tutte le operazioni di spionaggio israeliano è Gabriel Allon che nel suo recente passato ha pagato a caro prezzo, anche personalmente, il continuo scontro e la guerra sotterranea con il nuovo KGB russo. Lui e la sua squadra indagheranno partendo da una serie di omicidi che coinvolgono varie spie, alcune in cerca di salvezza, tra Vienna, Berna fino a Washington.
Una scia di sangue, di sotterfugi e tradimenti. Un romanzo che non lascia scampo e che ti fa piombare direttamente al fianco ora del Mossad. Personaggi illustri nascosti dietro una maschera di finzione e falsità.
L’altra donna è un romanzo di spie da dieci e lode.
L’altra donna
Marco Zanoni
