L’amante di pietra – Stefano Di Marino



Stefano Di Marino
L’amante di pietra
Mondadori
Compralo su Compralo su Amazon

Autore versatile e assai prolifico, nonché traduttore, sceneggiatore e docente di scrittura, il milanese Stefano Di Marino torna ai suoi lettori con “L’amante di pietra” (Giallo Mondadori), l’ultima avventurosa inchiesta di Sebastiano “Bas” Salieri, illusionista, studioso dell’occulto e, occasionalmente, investigatore, già noto ai suoi lettori per altri due precedenti romanzi quasi di impianto gotico: “Il palazzo delle cinque porte” e “La torre degli scarlatti”, e diversi racconti.
Un personaggio letterario tratteggiato sui canoni classici dell’investigatore sui generis: affascinante, benestante, esperto di arti marziali, bon viveur, amante dell’avventura, dotato di mente analitica e c curiosa, e dei contatti giusti.
Il romanzo prende abbrivio da Amsterdam, capitale olandese dove il nostro vive in una magione che divide con Zaira Vargas, sua sensuale assistente di origine brasiliana. Dopo avere ricevuto una misteriosa telefonata, Zaira non fa più rientro. Il giorno dopo una donna giovane e bella viene trovata assassinata. Attorno a lei i segni di un antico rituale. L’autopsia rivelerà che è stata uccisa con un coltello medievale. Zaira stava con lei, la sera prima, in un locale equivoco.
Le indagini condurranno Bas nella capitale della Repubblica Ceca, Praga nota per i suoi alchimisti, e nell’inquieta Berlino, in Germania, e poi in Italia, nella magica Torino, mentre a Limone sul Garda, il suo amico Corrado Armale, esperto di occultismo, ha rintracciato uno scrittore frustrato, Alberto Barcissi, ex avventuriero che ha scritto un libro mai pubblicato sui Supplizianti, una setta che si riteneva annientata dall’Inquisizione nel XIII secolo. Sul suo cammino Bas incontrerà l’affascinante Nieves Scotti e insieme, nella ricerca di Zaira e della verità su altre ragazze scomparse riunite nel nome di un regista bizzarro e ricchissimo, incroceranno la strada degli Uomini dagli Occhi di Piombo e di un feroce killer albino.
Non andiamo oltre per non rivelare altri dettagli della trama, bene architettata e capace di conquistare anche il lettore più scafato e condurlo per mano in questo thriller dei giorni nostri, che si avvale di ingredienti ben noti ma dosati con sapienza dalla mano esperta dell’autore: approfondite ricerche storiche, personaggi ben definiti, location suggestive e di immediato impatto, avventura, mistero, suspense, belle donne, sensualità, colpi di scena.
Tanto mestiere, certo da parte dell’autore, ma soprattutto tanta creatività e una passione sfrenata per la nobile arte dello scrivere. Come spiegare altrimenti una produzione così copiosa che fa rientrare il 59enne Stefano Di Marino tra gli autori più prolifici del nostro tempo? Tanto da incarnare a pieno titolo il modello Simenon, il grandissimo autore belga capace di scrivere un romanzo in undici giorni (settantacinque le inchieste di Maigret, oltre cinquecento i racconti e ben centodiciassette gli altri romanzi).
Ebbene, Stefano Di Martino non teme certo il confronto col papà del commissario Maigret, basti dire che scrive ininterrottamente e pubblica adoperando ben altri sette pseudonimi per non intasare il mercato: Stephen Gunn, Xavier LeNormand, Frederick Kaman, Etienne Valmont, Jordan Wong Lee, Alex Krusemark, Gilbert Oury.
Esperto di cinema e maestro di Thai boxe, Kickboxing e altre arti marziali, col suo alter ego, Stephen Gunn, firma da venticinque anni per Segretissimo (Mondadori), la serie col suo personaggio più noto, Il Professionista, nome in codice di Chance Renard, figlio di un mercenario belga, entrato a ventun anni nella Legione Straniera. Ma è anche autore della seria Vlad, della serie Montecristo ed ancora, della serie Jasmine, la Regina dei Gitani; della serie Julius Colleoni, Agente di ventura, di romanzi fantasy, saggistica. Una produzione vastissima che fa di Stefano Di Marino l’autore più versatile e produttivo che abbiamo oggi in Italia. Un autore capace di mettere d’accordo un pubblico eterogeno grazie alla sua capacità descrittiva, un invidiabile talento e una versatilità formidabile.
“Per i miei gialli volevo un personaggio carismatico, affascinante che piacesse al pubblico del Giallo. L’immagine la costruii su un eroe dei fumetti francesi. Alto, distinto con una mosca di barba. Un uomo colto e raffinato. Fisicamente Bas Salieri non è un inetto. Pratica il Taiji che lo mette in condizioni di difendersi. Studia l’occulto, è un uomo di spettacolo, ha gusti raffinati in fatto di musica e di molte altre cose. A proposito di questo romanzo, “L’amante di pietra”, ho un piccolo aneddoto che magari può essere utile a chi vuol scrivere gialli. Iniziai con una bella idea, ma per la fretta cominciai a scrivere prima di aver bene in mente gli ingranaggi. Risultato: dopo 80 pagine ero fermo. Ripresi l’anno successivo e scrissi altre 50 pagine, ma la storia non mi convinceva. Sarei riuscito a chiuderla con il mestiere, ma non volevo arrivare a quella soluzione. Così mi dedicai ad altri progetti. Poi nell’estate del 2017 feci un viaggio ad Amsterdam. Leggevo altri romanzi e pensavo ad altre storie. E invece dopo una passeggiata sui canali la trama dell’Amante di pietra era lì. La fissai in mente e al mio ritorno a casa la scrissi per non dimenticarla. E adesso è qui, su carta e in ebook.”

 

Roberto Mistretta

Potrebbero interessarti anche...