Luca D’Andrea – L’animale più pericoloso



Luca D'Andrea
Luca D’Andrea
Einaudi
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Alto Adige, dintorni di San Candido, luogo ameno e una delle mete preferite in tutte le stagioni da sciatori ed escursionisti. Qui vive una sparuta comunità di cacciatori, contadini, operatori turistici e tutti si conoscono. Dora, con i suoi tredici anni, è affascinata dalle lotte per l’ecologia che vive, come ogni adolescente, in modo assoluto. Diventa vegetariana, rifiuta di vedere qualsiasi animale in gabbia e, saputo che una lince è in pericolo a causa della costruzione di una nuova funivia, decide di scappare di casa per andare a salvarla. Nell’impresa non è sola, infatti su Internet ha conosciuto Gert, un giovane animalista che asserisce di far parte di un movimento rivoluzionario. La realtà purtroppo è molto diversa e la ragazza se ne accorgerà quando ormai sarà troppo tardi per fuggire. Le indagini per la sua scomparsa iniziano subito e tutta la piccola stazione dei carabinieri del luogo viene coinvolta. Il carabiniere scelto Melan, il maresciallo Fanti, il capitano Orlandi, il capitano Martini, il generale Leoni, il brigadiere Terlizzi, i PM Baldini e Pellegrini e il medico legale Tamanin si trovano a dover fronteggiare il caso che si intreccia in modo inquietante con l’omicidio appena avvenuto ai margini del bosco di un losco personaggio che lavorava proprio con Gert, il rapitore della giovane. Sarà Martini, con il suo carico di inquietudine e la sua particolare attenzione alle connessioni, a trovare il bandolo della matassa e a risolvere il mistero.
La storia si dipana lentamente, tra i boschi sonnolenti dell’Alto Adige. Quello che sembrava un semplice rapimento ad opera di un ragazzo problematico in realtà si rivela qualcosa di molto più complesso e inquietante. Solo uno come Martini, in grado di vedere al di là delle apparenze e di captare le onde misteriose del male, può riuscire a far luce su quanto sta davvero accadendo.
I personaggi ci portano con le loro mosse a scoprire a poco a poco il complesso piano criminale e a capire cosa significhi il titolo del libro. Chi è l’animale più pericoloso, o meglio chi è il predatore più pericoloso? È il predatore ferito, quello disposto a tutto per sopravvivere e incattivito dal dolore. E chi svolge questo ruolo nel romanzo, il freddo Martini o gli spietati assassini?
Siamo di fronte a un thriller psicologico che tratteggia le personalità sia del profiler Martini, con il suo bizzarro modo di incrociare dati e rovistare tra le scartoffie, sia dei colpevoli, ciascuno con la sua storia personale fatta di dolore e di scelte sbagliate. Intraprendere una strada piuttosto che un’altra, desiderare la giustizia anziché la vendetta, seguire la via più facile o la più impegnativa, questo fa la differenza tra le due parti che si confrontano, i carabinieri e i delinquenti. E in primo piano c’è il bosco, metafora di un’esistenza contorta, con i suoi tratti ripidi, i suoi rifugi impensabili, il fango, gli scorci di luce. Proprio qui si svolgono le azioni principali del romanzo, qui si muovono i protagonisti alla ricerca di una inafferrabile verità.

 

Cristina Bruno

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