Joe. R. Lansdale – Caldo in inverno



Joe. R. Lansdale
Joe. R. Lansdale
Mondadori
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Tom Chan sta grigliando nel suo giardino di casa. Le strade sono addobbate per le feste di Natale ma è un Caldo Inverno visto che nel Texas Orientale la neve non sanno nemmeno cosa sia.
A un certo punto una macchina sbuca da una curva ad altissima velocità e dopo una sbandata investe la sua vicina di casa, una ragazza di trentacinque anni che porta il nome di Maddy. Stava portando in giro il cane ma il destino per lei aveva qualcos’altro in serbo: l’impatto pauroso contro il cofano di quella macchina e il volo scomposto nel giardino di Tom. In definitiva finisce morta stecchita. L’uomo accorre per i primi e inutili soccorsi riuscendo anche a vedere il volto dell’uomo alla guida dell’auto che, imperterrito, tira dritto e non presta soccorso.
Quell’uomo è il figlio del Boss locale. Tom decide di collaborare con la polizia: vuole render giustizia alla povera Maddy. Ma quel riconoscimento lo infilerà in un ginepraio di casini visto che il BabyBoss farà di tutto per non farsi inchiodare alle proprie responsabilità. E Tom  è un uomo sposato, tiene una moglie e una figlia che da questa vicenda hanno tutto da perdere: a partire dalla propria incolumità.
Visto la poca protezione della Polizia (e il dubbio che ci sia pure una talpa all’interno del Dipartimento) Tom decide di affidarsi a due ex commilitoni dell’esercito, Carson e Booger. Due pazzi scatenati (sopratutto il secondo) che gli daranno una grossa mano a togliersi dai guai.
Caldo in  inverno è un romanzo che mantiene ritmo e suspance dall’inizio alla fine. Lansdale si diverte con la sua solita scrittura che non rende mai nessun dialogo o situazione banale e dove anche le meravigliose scene surreali che descrive appaiono molto più che plausibili. Lansdale ci aggiunge pure la località di Camp Rapture: è lì che abita Carson, nipote dell’idolo sceriffo Sunset Jones di Tramonto e Polvere. Una citazione o una laison (come dicono i francesi) che vale da sola il prezzo del biglietto. Per il resto confermo: ogni romanzo di Lansdale merita. Sempre!

Marco Zanoni

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