L’aria che tira : Certi momenti – Andrea Camilleri

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Certi momenti
Chiarelettere

Il Maestro ci ha lasciato e adesso questo Paese è intellettualmente e culturalmente più povero. Inutile soffermarsi sulla bagarre che si è scatenata sui social durante la sua malattia e che si è fatta feroce dopo la sua morte. Bagarre tanto assurda quanto indegna di un paese che vorrebbe dirsi civile. Meglio parlare dell’uomo che è stato Camilleri e cosa ha rappresentato per “l’Italia che legge”.
Per farlo al meglio abbiamo scelto un libro molto speciale, totalmente diverso dai romanzi che lo hanno reso celebre in Italia e nei trentatré paesi in cui sono stati pubblicati.
Si tratta di un’antologia in cui lo scrittore si racconta e, insieme, racconta la sua sicilianità facendola vivere attraverso schegge della propria esistenza. Brevi racconti, luminosi  come scie di stelle cadenti e altrettanto veloci, storie di incontri fatti e mancati, tutte ugualmente preziose, raggruppate in mescolanza democratica ma non casuale. Tutte ugualmente profonde.
Camilleri è nato il 6 settembre 1925 a Porto Empedocle e dunque si è ritrovato suo malgrado immerso nella palude del fascismo. A cambiare la sua visione del l’esistenza è stato un libro: La condizione umana di André Malraux, pubblicato in Francia nel 1933 e uscito in Italia l’anno successivo. Dopo averlo letto per il giovane “figlio della Lupa” è cambiato tutto. Scrive Camilleri nella sua presentazione:
‘Gli uomini, le donne e i libri che racconto in questo testo hanno rappresentato per me delle scintille, dei lampi, dei momenti di maggiore nitidezza”.
E questa nitidezza deve per forza aver generato la sua capacità di leggere il prossimo da diverse angolature,  traendone gioia, allegria, insegnamenti.
Da lì è sicuramente nata anche la sua capacità di dare vita a Montalbano,  personaggio unico nella panoramica della letteratura noir, e di portare, con lui, la sicilianità nel mondo grazie alla lingua, elaborata come un grammelot scritto che l’ha resa universale, facendola assaporare attraverso la molle sonorità delle parole.
In questa raccolta di incontri Montalbano non c’è. Qui trovano posto trentatré schegge  corrispondenti ad altrettanti personaggi. Gente famosa , come lo scrittore Antonio Tabucchi, che Camilleri non riuscì mai a incontrare per colpa di uno strano andirivieni, come capita a chi si sfiora  passando attraverso le porte girevoli di un albergo. E gente comune, come la prostituta Foffa,  corpo stupendo e viso da vecchia; gente intellettualmente elevata come il filosofo Benedetto Croce, incontrato nel maggio 1945 e gente senza cultura ma con un grande cuore come il ladro Pino Trupia . E c’è anche il bizzarro incontro a teatro, durante una prova (perché Camilleri è stato anche regista e autore teatrale molto apprezzato) con Giovanni XXIII seduto in platea, all’epoca non ancora papa ma “soltanto” Patriarca di Venezia..
Tutti i racconti, godibili dalla prima all’ultima riga, apparentemente semplici, apparentemente casuali,  tessuti con quella soave leggerezza che solo i grandi autori sono in grado di imprimere alla narrazione, rievocano ciascuno un momento irripetibile non solo dell’ uomo Andrea Camilleri, ma anche degli uomini e delle donne entrati in contatto con lui, componendo tutti insieme  quel  grande arazzo che si chiama vita .
Questo libro è una vera scoperta. Una piccola perla letteraria

Adele Marini

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