Enrico Fovanna – L’arte sconosciuta del volo



Enrico Fovanna
Enrico Fovanna
Giunti
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Anche un piccolo paesino di montagna può essere teatro di una serie di tragici omicidi, quelli che i quotidiani definiscono oramai banalmente “efferati”.
È quanto è accaduto a Premosello, un tranquillo paesino di montagna a due passi dalla Svizzera. Siamo nel 1967 ma gli abitanti non hanno ancora dimenticato del tutto i dolori della Seconda guerra mondiale.
Ma tutto questo, l’orrore che nasce dal conoscere l’identità delle vittime, la loro età, verrà dopo, nel nuovo romanzo di Enrico Fovanna, L’arte sconosciuta del volo, edito da Giunti.
Difatti la trama, dopo averci fatto assaporare le atmosfere del “giallo” si dispiega nel racconto dell’infanzia del protagonista, Tobia; ne seguiamo così la sua vita dall’asilo fino all’età matura, e veniamo a conoscenza della sua passione infantile per Carolina, una sua compagna di classe, e del suo amore per la natura.
Tobia è un bambino solitario che cresce felice in seno a una famiglia semplice che lavora senza grandi aspettative, con l’unica ambizione di guadagnare abbastanza per poterlo far studiare, opportunità che a loro era stata negata. Ma non ci sono rivendicazioni sociali o di classe che turbino la serenità di Tobia che, nonostante la grande timidezza, riesce pian piano a integrarsi bene nella scuola. Per merito soprattutto di un religioso che va a stabilirsi nel paesello. Organizzando giochi e gite, questi riesce a radunare i ragazzini intorno a sé, insegnando loro a scoprire la natura e ad amare la lettura. Poco a poco questo frate diventa una figura di riferimento sia Tobia che per Carolina.
Ma la scoperta dei cadaveri di alcuni suoi compagni di scuola, turba per sempre la serenità idilliaca sia di Tobia che degli abitanti di Premosello. È soprattutto per questo che il bambino a un certo punto decide di accogliere la decisione dei suoi genitori di lasciare il piccolo paese di montagna per andare a vivere in Liguria. Un altro motivo a spingerlo ad andarsene si lega a Carolina: in seguito al decesso di suo padre, la piccola è stata portata via, lontano, da una zia, e non ha più dato notizie di sé.
Lontano dal paese, temendo di doversi confrontare con una verità dolorosa, Tobia taglia ogni ponte tra lui e i suoi amici d’infanzia e per anni soffoca i ricordi di Carolina e del passato.
Diventato medico, condurrà una vita senza emozione. Fino a quando l’incontro con un nuovo amore lo scuoterà da quella sua decisione. Una mattina riceve una telefonata dal suo amico d’infanzia Ettore che lo invoglia a far ritorno nel paese dov’è nato. Questa diventa ben presto l’occasione per lui per cercare il colpevole di quei vecchi omicidi.
Il lettore, anche grazie allo stile dell’autore, viene coinvolto nella vita di Tobia, e il ‘giallo” passa quasi in secondo piano anche se i fatti criminali non sono del tutto avulsi dalla sua vita e dal suo sviluppo psicologico.
La scrittura, spesso poetica, di Enrico Fovanna, fa di questo romanzo comunque una lettura piacevole e la suspense rimane come sospesa, tra le righe.

Flaminia P. Mancinelli

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