Un continuo oscillare tra ordine e disordine: la vita di Guido si riflette nel suo lavoro di giardiniere. Un passato oscuro in Francia, il ritorno improvviso in Italia, nei luoghi che lo hanno visto crescere: nessuna scelta, ma una fuga di cui nessuno conosce il motivo. Anche perché lì, in quella valle dove il tempo sembra sospeso e difficilmente accade qualcosa che possa definirsi “straordinario”, parlare non è propriamente un’abitudine. E non lo diventerà neanche il giorno in cui nel salone di una bellissima villa, abitata solo pochi giorni all’anno, in estate, viene ritrovato il cadavere di un’avvenente ragazza. Indossa un elegante abito lungo, dello stesso punto di blu dei suoi occhi. Ed è proprio Guido, appena arrivato alla villa per sistemarne il giardino, a fare quella tragica scoperta. Lui, esperto conoscitore di piante, nota subito quella foglia di Ginkgo Biloba sulla scena del delitto: un’anomalia che non tutti sarebbero in grado di cogliere. Il disordine nell’ordine. Guido, da abile giardiniere, lo riconosce. Anche lì, in quella situazione. Ne respira gli odori, avverte le stranezze. Persino più di chi, per mestiere, conduce indagini quasi quotidianamente. E alla fine quella sconosciuta, così barbaramente uccisa, quei dettagli fuori posto, quel disordine lo cominciano ad ossessionare. Ma la ricerca della verità finisce per scontrarsi con un’altra verità. La sua, quella che lo ha riportato in Italia. Una verità taciuta, che dovrà imparare ad accettare per riuscire a ripartire.
“Le colpe degli altri”, titolo d’esordio di Linda Tugnoli, si alimenta dei tormenti del protagonista per indagare i fantasmi che dominano Valle Cervo. Luoghi apparentemente tranquilli, dove segreti inenarrabili riemergono trascinandosi dietro esistenze condannate a una rassegnazione senza fine. Dove passato e presente, nel loro inesorabile intrecciarsi, arrivano quasi a dissolversi nella dimensione atemporale che scandisce la quotidianità della Valle e dei suoi abitanti. Vi si entra a piccoli passi, condotti per mano da Guido. E, attraverso lo sguardo del giardiniere-detective, pagina dopo pagina si impara ad apprezzare quello spaccato di vita. Nel suo ordine e, soprattutto, nel suo disordine.
Linda Tugnoli – Le colpe degli altri
Giulio Oliani
