Una scrittura molto colloquiale e giornalistica, a volte fin troppo didascalica, per il romanzo noir della collana Giungla Gialla di Mursia, dal titolo Le Gocce sul vetro. Autore il giornalista Wainer Preda che rimanda al carattere e alle abitudini del protagonista della storia. In un crescendo di colpi di scena e partendo da fatti di cronaca apparentemente “comuni”, di quelli che lo scrittore da cronista ha vissuto tante volte nella sua vita, si arriva a scoprire un mistero sovrannazionale che arriva sino ai Nazisti, alle montagne bergamasche e a Praga. Non manca la vicenda sentimentale, anche se non risolta.
La narrazione è molto chiara e si dispiega in tratteggiamenti e descrizioni di personaggi molto secche e pregnanti . Lo stile diretto del colloquio è molto utilizzato e per questo rende il romanzo quasi filmico nel linguaggio, offrendo la possibilità di una piacevole lettura che si può fare tranquillamente sotto l’ombrellone e in vacanza tutta d’un fiato. Per inciso il finale ci proietta ai giorni nostri e soprattutto preclude un sicuro e avvincente sequel.
TRAMA: La storia è ambientata a Bergamo, nella primavera 2019 prima che quella città e il mondo fossero sconvolti dal Covid. Mentre l’Atalanta scala le classifiche, la città è sconvolta da una serie di delitti indecifrabili. Walter Torriani, giornalista di razza e d’altri tempi, indaga insieme ai carabinieri su quei delitti legati a prima vista ad ambienti speleologici. La principale sospettata è una bella docente universitaria con cui, in passato, ha vissuto una tormentata storia d’amore. Tra un colpo di scena e l’altro, Torriani scopre un misterioso intrigo che da Bergamo porta fino a Praga. E un segreto, che dalla Seconda guerra mondiale è celato sotto le montagne bergamasche. Un segreto per cui si può uccidere.
