Le memorie dell’ombra



Jacopo Montrasi
Le memorie dell’ombra
Bertoni
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Espiazione.
Il ritrovamento di in cadavere sulla riva di un fosso, in campagna, catapulta la squadra omicidi di Bergamo sulle trecce di un killer freddo, lucido, metodico, capace di allestire la scena del crimine quasi come un set fotografico.
Misericordia.
Non deve essere facile sapere che la propria vita sta per finire. Non deve essere facile essere il medico che accompagna il paziente nella consapevolezza della morte imminente. E’ questo che fa Achille Centanni, psicotanatologo nell’hospice San Luigi. Achille aveva una vita perfetta, una moglie, un figlio, un lavoro. Tutto troppo bello per essere vero. Ma la morte del piccolo Zeno, suo paziente, e l’incapacità del medico di far fronte ad essa, distruggono la sua anima e perde tutto, moglie e figlio compresi.

Le memorie dell’ombra di Jacopo Montrasi corre su due piani paralleli, la squadra omicidi impegnata nella ricerca di un serial killer (espiazione) e la vita di Achille Centanni (misericordia). Espiazione e Misericordia sono i nomi utilizzati per titolare i capitoli. I due piani sembrano essere indipendenti l’uno dall’altro, ma lentamente si toccano, si intrecciano, si sovrappongono in un susseguirsi di colpi di scena che portano alla fine della prima parte del libro. Il lettore crede di avere la soluzione in mano, è lì, stampata nera su bianco. E invece no, l’autore non ci sta. Il libro ricomincia, stessa storia, i due piani paralleli che lentamente confluisco l’uno nell’altro ma il punto di vista è un altro. Cambia la voce narrante del romanzo: la prima parte di espiazione e misericordia, è raccontata in terza persona, è una voce che trasmette l’angoscia che si vive all’interno dell’hospice dove la morte fa da padrona di casa, è una voce analitica che accompagna la squadra omicidi a scoprire gli indizi per svelare l’identità dell’omicida. Nella seconda parte i capitoli sono nominati seguendo le fasi di elaborazione del lutto e quindi negazione, rabbia, contrattazione, depressione e accettazione. La voce narrante diventa in prima persona, è qualcuno che sta vivendo la storia dall’interno è una voce prima incredula, poi arrabbiata, rassegnata e infine liberata, come se avesse trovato il proprio scopo nel mondo, offrendoci una nuova chiave di lettura del romanzo stesso.
Le memorie dell’ombra è un romanzo che non è facile subito da affrontare, il dolore che trasmette Montrasi con un uso maestro delle parole è talmente vivo che ogni tanto si avverte la necessità di staccarsi dalla lettura per metabolizzare le emozioni. Offre, tra le righe, uno spaccato della società contemporanea che è quasi sconvolgente e induce a riflettere: come ci si sente quando ormai non si ha più nulla da perdere?

Lucia Cristiano

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