Le unghie rosse di Alina – Christine Von Borries



Christine Von Borries
Le unghie rosse di Alina
Giunti
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In una Firenze ovattata si dipana lentamente la trama che vede protagoniste quattro amiche, quattro donne unite da un’amicizia e da un comune sentire. La PM Valeria Parri, Erika Martini ispettore polizia, Giulia Gori giornalista, Monica Giusti commercialista sono i pilastri attorno cui ruota la narrazione. Tutto inizia con un cadavere ritrovato in un corso d’acqua nella periferia cittadina. Il corpo di una donna emerge dalle acque. Il suo ritratto sintetico è giovane, bella e curata con tratti dell’Est, si nota subito che è stata strangolata e poi gettata nel fiume. Le quattro donne, ciascuna nel proprio ambito, si interessa al caso e il destino vuole che tutte e quattro abbiano a che fare con chi ordisce un losco traffico di ovuli per l’inseminazione eterologa. Mettendo insieme le informazioni di ciascuna, le protagoniste riusciranno ad avere il quadro completo della situazione e a incastrare i responsabili dell’omicidio e del mercato illegale.
Siamo di fronte a un classico poliziesco, ricco di colpi di scena e di pericolosi agguati che coinvolgono le quattro amiche e ne mettono costantemente in pericolo le vite. Parallelamente alla vicenda gialla si snoda la vicenda umana delle protagoniste: Valeria e Monica arrivate a un punto di svolta cruciale nella loro vita di coppia, Giulia ed Erika che non riescono a trovare stabilità affettiva. Tutte hanno comunque le idee chiare sul lavoro e sul forte rapporto che le lega l’una all’altra. Sono simili tra loro per ideali, sensibilità, conoscenze e non esitano a sostenersi a vicenda e a correre in aiuto non appena una di loro sia in pericolo. Persino Valeria, nonostante sia al settimo mese di gravidanza, è pronta a proteggere le proprie amiche e a mettersi in situazioni di grave pericolo con buona dose di incoscienza e ottime capacità ginniche.
Il tema affrontato nel libro non è di poco conto, l’inseminazione eterologa infatti suscita un dibattito aperto, difficilmente racchiudibile in poche pagine. Se da un lato c’è il desiderio di molte donne di realizzare il sogno di una maternità, dall’altro c’è l’indubbio problema della mercificazione di seme e ovuli in virtù di un egoistico bisogno, da parte soprattutto dei ceti più abbienti, di portare avanti una gravidanza altrimenti impossibile. Si apre così una riflessione su cosa significhi davvero maternità e sul suo valore ai tempi di un mercato globale dove tutto è in vendita e tutto si può comprare. L’altro lato della medaglia è rappresentato dall’adozione, la scelta di Monica, non certo una scelta di ripiego, ma anzi un gesto di amore totale nei confronti di un essere indifeso.
Riassumendo in poche parole siamo di fronte a quattro donne, quattro vite, ma un unico sentire femminile, uno sguardo sul mondo, sull’amore, sugli affetti e le responsabilità tutto piacevolmente in rosa.

 

Cristina Bruno

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