Le voci degli altri – Lesley Kara



Lesley Kara
Le voci degli altri
Piemme
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Fin dalle prime pagine di questo noir insolito ha cominciato a risuonarmi nella mente una colonna sonora che mi ha accompagnato fino all’ultima riga
“La calunnia è un venticello/un’auretta assai gentile/che insensibile, sottile/leggermente, dolcemente/incomincia a sussurrar…”
L’aria di Basilio del Barbiere di Siviglia di Rossini sembra accompagnare perfettamente la scrittrice.
Il libro comincia lentamente, parla di un paese dell’Inghilterra, Flinstead, e dei suoi pettegolezzi, qualche storia è innocua, ma c’è di più: il sussurro cresce cresce fino alla scoppio finale, rivelazione di una tragedia avvenuta nel passato, un segreto mai dimenticato, né dai media affamati di mostri da buttare in prima pagina, né da chi cova odio e risentimento da anni ed è in cerca di una sanguinaria vendetta. Nel 1969 Sally Mc Gowan, allora bambina di dieci anni, giocando con un amichetto di sei, Robbie, lo accoltella e lo uccide: ha ucciso volontariamente, quindi è una psicopatica o si è trattato di un gioco finito male?
Molti anni dopo Johanna torna al paese con il suo piccolo Alfie e con il padre del bambino, Michel, che vorrebbe sposarla. Lei è una donna libera e indipendente, lui un giornalista investigativo, il bambino li lega, ma l’amore darà una svolta alla loro vita, con la spinta dei fatti che avvengono in paese dopo il loro arrivo.
È davvero nascosta in paese sotto mentite spoglie l’ex assassina di bambini, inserita nel programma protezione della polizia?
La paura serpeggia, un girotondo impazzito di donne gonfia la storia, i personaggi si sobillano a vicenda, qualche innocente può essere in pericolo, tutti cercano il mostro, che fa paura e attrae contemporaneamente: una calunnia può cambiare una vita, una volta gettata al vento non si sa dove vada a finire…E una frase anche inventata, ripetuta mille volte, diventa reale.
L’ambivalente rapporto con i “mostri”, che da una parte attraggono e dall’altra terrorizzano, rivela che sono anche dentro ognuno di noi, c’è un abisso profondo che non conosciamo neppure, o non riconosciamo il Male che è dentro di noi, che, senza controllo, potrebbe uscire. Perché siamo tutti in grado di commettere il Male, se le circostanze lo favoriscono. Tutti i momenti più importanti della nostra vita dipendono da scelte che dobbiamo fare in frazioni di secondo: siamo sicuri di scegliere sempre secondo il Bene?
La lettura scorre piacevolmente tenendo viva la suspense: niente delitti, tranne la morte di Robbie, ma, con tante emozioni fortissime suscitate, il finale drammatico è d’obbligo.
Non mancano molti spunti di riflessione in questo libro che, senza eccessiva pesantezza, indaga sul Male e sulla violenza ai bambini. Un argomento centrale nell’ispirazione dei giallisti oggi che con i loro libri vogliono portare alla luce il sommerso di un problema che ha bisogno di essere conosciuto e indagato a tutti i livelli, perché la guerra da combattere contro la violenza in età infantile è fondamentale per far crescere nuove generazioni di individui più sani psicologicamente e più sereni.
Lesley Kara scrive un bel libro che non indulge in morbosità, riuscendo a raggiungere tutti i lettori, anche quelli di animo più sensibile e a farli meditare su un argomento scabroso.

Tiziana Viganò

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