Libri per ragazzi: Winston. Il gatto investigatore – Frauke Scheunemann

Frauke Scheunemann
Winston. Il gatto investigatore
Feltrinelli

Winston Churchill è un purissimo British Shorthair nero che per un sortilegio (troppo lungo da spiegare, ma nel libro viene chiarito tutto) sa leggere e comprende il linguaggio degli umani, ma non parlarlo, anche se si fa capire benissimo miagolando e con zampe e unghie. Quando gli prude la coda c’è qualcosa che non va. Con i suoi amici felini del cortile, compresa la bianca e bella Odette di cui è innamorato, e la dodicenne Kira con cui convive e i suoi compagni, è impegnato in un’avventura dai contorni misteriosi e pericolosi: trovare la compagna di scuola Emilia che è stata rapita e per la cui liberazione viene richiesto un ricatto di due milioni. Senza avvisare la polizia, naturalmente.
A complicare le indagini arriva dalla Russia nonna Babushka, con i suoi abiti e la pettinatura tradizionali, che vorrebbe imporre a nipote e gatto le ferree regole educative della sua terra, ma che poi viene coinvolta pure lei nella ricerca. Si sa, gli adulti, non si fanno aiutare volentieri dai piccoli, come avviene quasi sempre nei gialli junior, così i quattro gatti e i tre ragazzini devono fare quasi tutto da soli. Il primo indizio lo scopre proprio Winston annusando la traccia di un profumo che li porterà sulle piste del rapitore, correndo gravi rischi però. Del resto, il fiuto, la curiosità e il vantaggio di essere piccoli, letteralmente terra-terra, e quindi passare inosservati, sono le doti di un buon detective con baffi e coda.
Quando il detektiv-wunderteam misto felino-umano scende in campo – “tre ragazzini di cui una punk con dei capelli assurdi; una signora anziana che luccica come un albero di Natale e si porta a spasso una pettinatura alta un metro; quattro gatti” – non ce n’è per nessuno. Il gran finale sarà celebrato con la recita scolastica del Gatto con gli stivali, protagonista Kira e con i mici figuranti in scena, applauditissimi. Winston ascolta e guarda gli umani con occhio ora sconcertato e critico, ora disincantato e divertito, e ci racconta come siamo strani anche noi: in fin di conti un po’ ci somigliamo, siamo tutti mammiferi figli diversi dell’evoluzione.
Da 11 anni.

Fernando Rotondo

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