Carla Anzile
Uscita di sicurezza
Pelledoca
Già la molteplicità e diversità di personaggi pone qualche problema al lettore: Luca e Charlie fratellastri (spiegare come implicherebbe troppo spazio) e inseparabili dall’amico Sasha, autistico dotato di grande senso di orientamento e per l’individuazione di porte nascoste che esprime i propri sentimenti con due bacchette da batterista, l’altro amico Jimmy stralunato e grande esperto di fumetti, la prozia ultraottantenne Adelaide spericolata pilota di una vespa con sidecar, Hector ambiguo custode del castello di Fowerro in Cornovaglia con l’immancabile furetto Ginger, genitori strampalati e altri ancora. Viene rubato un fumetto opera del fu marchese Saponi e rapito Saha, sparisce anche Emil padre di Sasha al quale i rapitori chiedono in riscatto qualcosa di imprecisato. Naturalmente i ragazzi si gettano a corpo morto nelle indagini, che non appaiono meno difficili, viste la quantità e l’eterogeneità di indizi ed avvenimenti spesso molto pericolosi per gli sprovveduti investigatori. Indizi: la moneta di un euro, un baule francese, una disgustosa cacca rossastra pestata da Luca, una porta segreta dietro uno scaffale nella libreria di Emil ecc. Avvenimenti: nel bosco i ragazzi cascano in un buco-trappola e sono salvati da Hector, che però non li aiuta (al contrario…) quando cadono dalla barca in mare, i ladri entrano nella villa di zia Adelaide a Venezia (cosa cercano in biblioteca?).
Quando Sasha ricompare sano e salvo, la prozia prende saldamente in mano le redini delle indagini e per andare a Venezia si imbarca segretamente con i ragazzi, Sasha compreso, su un pullman pieno di turchi che da Fowerro attraversa tutta l’Europa fino a Istanbul (una specie di Orient Express dei poveri). La trama è molto complicata e somiglia a quei giochi per bambini in cui bisogna unire tutti i puntini per ottenere il disegno di una figura. Si può solo dire che nel fumetto c’è un enigma che nasconde un codice, che il colpevole è naturalmente un insospettabile e che Sasha rivelerà la dote straordinaria di comunicare con disegni. E la cacca rossa? C’entra, c’entra.
Da 11 anni.
