Libri per ragazzi: Vamos! – Ferdinando Albertazzi

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Vamos!
Giunti

Due colpi sordi, un grido Vamos!, una manata sulla schiena che manda per terra Cesare e gli permette soltanto di vedere un tucano con un lungo becco rosa ricamato sui jeans di un (presunto) assassino in fuga. A terra con due pallottole in testa rimane anche il corpo della vittima, un ex bancario “solitario, riservatissimo, metodico”. Nel primo capitolo ci sono già tutti elementi necessari al commissario “Tigrone” (detto così per gli interrogatori stringenti) e alla sua squadra per entrare in azione. Cesare – unico testimone oculare, ma anche con lo smartphone acceso su registrazione audio nel momento topico (rumori di spari, auto, vamos! – ragazzo curioso, osservatore, ragionatore, si intrufola nell’indagine con gli amici della IB, Mandorla, dai caratteristici occhi come quelli della madre cinese, e Giulio furbo come un furetto.
L’indagine subito si complica perché accanto al caso dell’omicidio dell’irreprensibile pensionato affiorano movimenti sospetti con scambi di valigette, un quaderno di appunti esoterici che nasconde un codice e numeri strani, un traffico misterioso legato a colori astrologici. I ragazzi, con il tacito consenso, se non con l’approvazione esplicita del commissario, setacciano jeanserie dove si fanno ricami a richiesta, chiacchierano con portinaie pettegole, osservano, pedinano, apportano elementi de-ci-si-vi (parola di Tigrone) alla soluzione del caso. Nel quale lo smartphone alla fine gioca il ruolo determinante di “testimone auricolare”, consentendo di mettere insieme tutti i pezzi del mosaico. Sul più bello, però, la parte di indagine più succosa, cioè quel traffico che evidentemente arriva in “alto loco”, viene sottratta al commissario (nonché ai suoi uomini e ragazzi), che deve constatare amaramente “come certi poteri forti e altrettanto occulti reggano i fili della delinquenza più infame e spudorata senza sporcarsi le mani”. Restano solo l’omicidio di un pensionato da niente e l’arresto di un poveraccio.

 

   

Fernando Rotondo

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