I libri per ragazzi: Cartaneve



Ferdinando Albertazzi
I libri per ragazzi: Cartaneve
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Ferdinando Albertazzi, Cartaneve, Risfoglia
L’incipit è decisamente pulp. “’I nomi. Tira fuori i nomi’, ringhia il primo picchiatore. E giù un cazzotto con il pugno di ferro, che il torturato incassa con un gemito flebile. Benché saldamente legato a una sedia, la forza d’urto lo inclina come la torre di Pisa e a raddrizzarlo ci pensa l’altro picchiatore, con un gancio al mento devastato. ‘Io non c’entro niente, non so niente. Sbagliate persona, brutti bastardi!!!’” Ma non può stupire chi conosce l’autore, uno dei più prolifici giallisti italiani per ragazzi, pioniere nel portare nel settore storie noir fin dai primi anni ‘90 presso l’editore Sonda in compagnia di Laura Grimaldi e Loriano Macchiavelli (tanto per dire). In una scuola media un professore di ginnastica, arrivato lì all’insaputa di tutti, per motivare una classe multietnica, “a cinque cerchi”, formata da alunni svogliati, “mele marce”, decide, tra lo scetticismo dei colleghi, di allestire una rappresentazione teatrale, coinvolgendo tutti gli studenti, che pian piano si entusiasmano e partecipano attivamente, trasformandosi in un gruppo brillante ed efficiente. Soggetto: due gang si combattono per il controllo del traffico della droga e degli appalti pubblici.
Ma Claudio, il commissario, dubita, perché “il prof non la conta giusta”, si contraddice; e allora continua a indagare fuori dal palcoscenico, forse scoprendo in sé anche un talento investigativo e una vocazione. Soprattutto scopre l’Operazione Cartaneve per far arrivare la droga dal Sudamerica in un luogo insospettabile, la scuola appunto, dentro contenitori a forma di libri; non a caso molti editori stampano laggiù perché costa meno. Chi sarà il basista? Albertazzi mostra qualche verità che i ragazzi solitamente non trovano nei libri scritti per loro: non solo che esiste il male (già si sapeva), ma che questo può annidarsi anche nei corpi dello Stato che devono combattere l’evasione fiscale e che gli intrighi corruttivi possono coinvolgere pure un cardinale. Una menzione particolare meritano la copertina e la IV, allusive e inquietanti di un rosso e nero geometrico e dinamico insieme.

Fernando Rotondo

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