Lo strano caso di Henry Girard – Philippe Jaenada



Philippe Jaenada
Lo strano caso di Henry Girard
Sellerio
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Molti, specialmente se non proprio giovanissimi, conoscono il film del 1953 di Clouzot Vite vendute in cui quattro avventurieri accettano di trasportare sulle strade dissestate dell’America Centrale un pericoloso carico di nitroglicerina fino a un pozzo petrolifero in fiamme. Alcuni sanno che questo film è stato tratto dal romanzo Il salario della paura di Georges Arnaud e pochi sanno che sotto questo pseudonimo si cela Henri Girard discendente di una antica e ricchissima famiglia francese e con una vita avventurosa come i personaggi del film. Dopo aver dilapidato il patrimonio di famiglia, essere emigrato in America Latina ed essere tornato in uno stato di estrema prostrazione, si è dedicato alla scrittura, al teatro, al giornalismo e alla critica letteraria, si è sposato quattro volte, ha avuto due figli, si è trasferito in Algeria ed è morto a Barcellona nel 1987 a settant’anni.
Quasi nessuno però sa che nella notte tra il 23 e il 24 ottobre 1941 nel castello di famiglia di Escoire in Dordogna, il padre e la zia di Henri e la cameriera Louise furono trucidati a colpi di roncola. Il giovane Girard, che dormiva in un’altra ala del castello oltre a essere stato risparmiato dall’assassino asserisce di non essersi accorto di nulla e di essere innocente. Seguiranno diciannove mesi di carcere, un processo e la clamorosa assoluzione. A tutt’oggi il responsabile di questo crimine è ancora sconosciuto.
Nelle seicento pagine de Lo strano caso di Henri Girard Philippe Jaenada, che con questo romanzo ha vinto il Prix Femina nel 2017, esamina la vita e la personalità di Girard/Arnaud da ogni possibile punto di vista con grande dovizia di fonti documentarie per focalizzarsi poi sul delitto, le indagini e il processo.
Jaenada dapprima esamina i fatti così come appaiono e sulle indagini come sono state svolte dagli inquirenti, da cui emerge un Henri Girard sicuramente colpevole, poi introduce la figura dell’avvocato Maurice Garçon, principe del foro di Parigi, che, grazie alla sua abilità riesce a far assolvere l’imputato. Perché un avvocato della levatura di Garçon si dedica a difendere e a far assolvere un imputato all’apparenza sicuramente colpevole come Girard? Si chiede l’autore e subito si risponde: e se Henri Girard fosse innocente sul serio?
Così Jaenada si reca personalmente sui luoghi del fattaccio ed esegue un’indagine personale che lo porta ad affermare l’innocenza di Girard e anche ad avanzare ipotesi sulla colpevolezza di un’altra persona.
Questo libro è una via di mezzo tra docu-fiction, biografia e legal thriller e piacerà a chi ama le storie vere e ben documentate. Nel corso della lunga narrazione l’autore inserisce molte annotazioni personali riguardanti la sua famiglia, i suoi lavori precedenti e le esperienze del suo soggiorno a Perigueux, il tutto condito da una sottile comicità che rende più agevole la lettura, ma che talvolta interrompe la tensione narrativa.

Rita Garzetti

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