Lo strano mistero di torre mozza



vincenzo galati
Lo strano mistero di torre mozza
onirica
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La spiaggia toscana di Torre Mozza, nei pressi di Follonica, è teatro di un macabro ritrovamento: sei corpi, sotterrati nella sabbia, sei giovani amici, sei colpi di pistola alla nuca, uno ciascuno. E poi le conchiglie. Disposte sulla sabbia a cerchio, così come i cadaveri stessi. L’ombra di un oscuro rituale di morte, un terribile segreto che riemerge da un passato sepolto a fatica eppure mai dimenticato.

In mezzo a tutto ciò, un commissario. Valerio Barbagelata, un uomo come tanti che tenta invano, giorno dopo giorno, di separare lavoro ed emozioni senza riuscirci, come se smettere di provare sentimenti umani fosse l’unico modo per sopravvivere ai quotidiani orrori con cui il mestiere di poliziotto lo obbliga a convivere.

Valerio che vorrebbe, in fondo, solo tornare con la sua Federica, che vede tutti i giorni ma che si è allontanata da lui senza che nessuno dei due capisse realmente il perché. E così, mentre cerca di mettere insieme i frammenti di verità separandoli dalle bugie e ripescandoli da un doloroso passato, Valerio spera di recuperare una serenità che forse non ha nemmeno mai provato.

Il romanzo di esordio di Vincenzo Galati è un giallo breve ma estremamente intenso ed avvincente. I personaggi e i luoghi sembrano disegnati a carboncino: non c’è spazio per inutili particolari e digressioni, ma il loro contorno è delineato con decisione e sicurezza. Le emozioni sono sfumate in tonalità di grigio: non esistono buoni e non esistono cattivi. Esiste solo la vita ed il modo in cui si affrontano le tragedie. Esperienze, errori, prezzi da pagare. A volte con la vita stessa, a volte con una dolorosa solitudine.

davide schito

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