L’ombra di Pietra



Lorenzo Beccati
L’ombra di Pietra
Dea Planeta
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Genova,1606
Pietra è una donna forte, intelligente, astuta che nasconde le sue doti dietro al bastone da rabdomante.
La gente la insulta e la disprezza chiamandola “Tunisina”, ma è da lei che nobili e popolani vanno quando devono dirimere delle questioni, o risolvere dei misteri.
Persino la massima carica politica della Superba, il Doge, si rivolge a lei, affinché, affiancata dal capo delle guardie della città, fermi il misterioso ed efferato omicida che sta colpendo nei Caruggi.
Anche una delle famiglie più importanti di Genova fa ricorso alle sue doti per ritrovare il pittore fiammingo Pietro Paolo Rubens, misteriosamente scomparso dopo avere terminato un ritratto.
Una doppia indagine, quindi, per Pietra che ha il difficile compito di risolvere i misteri tenendo però ben celate le sue doti, perché, se tutti sono assolutamente concordi nell’obbedire a un pezzo di legno, nessuno accetterebbe mai di obbedire a una donna. Quindi lei indaga, osserva, deduce, e poi d tutti i meriti alla bacchetta. Sempre stando ben attenta a non esagerare, perché l’accusa di stregoneria è sempre dietro l’angolo
Lorenzo Beccati inserisce nella Genova seicentesca ben riconoscibile nei suoi caruggi e nei nomi delle piazze, un personaggio di donna estremamente affascinante e soprattutto moderno. Pietra è scaltra, sa come rendersi invisibile, come fingersi vulnerabile per non sembrare un pericolo, per poi essere pronta difendersi, più astuta di un uomo.
Pietra sa leggere, cosa rarissima a quei tempi. Pietra rivendita la sua identità e la sua unicità :” io sono Pietra” sibila in faccia ogni volta al malcapitato che ha osato sfidarla, perdendo.
Pietra è disposta a rinunciare a tutto ma non al bene più prezioso: la sua libertà!

Cristina Aicardi

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