L’ultima famiglia di Istanbul



Ayṣe Kulin
L’ultima famiglia di Istanbul
Newton Compton
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Arriva anche in Italia, pubblicato da Newton Compton editore, il romanzo di Ayşe Kulin, scrittrice turca da oltre 10 milioni di copie (titolo originale: Adı: Aylin) scritto nel 1997 e tradotto nel 2007 in inglese con il titolo Aylin.
L’ultima famiglia di Istanbul è l’appassionante e pazza storia di una donna turca con la capacità di coniugare una tempestosa vita personale a quella di una professionista di successo.
Qualcosa della trama:
Il 19 gennaio 1995, il cadavere di Aylin Devrimel Nadowlsky Goldberg, viene ritrovato adagiato a terra in giardino accanto alla sua macchina usata per tornare a Bedford, la sua casa in campagna a un’ora di macchina da New York. Vicino a lei il cane, piccolo e inutile testimone dell’accaduto.
L’introduzione a pag 5 del romanzo spiega: «Giovedì 19 gennaio 1995, Aylin Devrimel Nadowlsky Goldberg fu trovata morta dalla domestica, con l’asse di un’auto conficcata nel petto. Nessuna prova che fosse stata aggredita da un intruso. Non c’erano segni di colluttazione. Come sempre, l’acconciatura era perfetta. Era distesa sulla schiena sotto la sua monovolume, con indosso un fresco abito da sera grigio, sul colletto una spilla di diamante a forma di mezzaluna, e un anello di diamanti al dito. Stando all’autopsia, Aylin era morta due giorni prima, la sera del martedì. Era indubbiamente uno scenario atipico. La polizia non individuò mai un movente e la velocità senza precedenti con cui chiuse il caso fece alzare parecchi sopraccigli. Il verdetto ufficiale era “morte accidentale”. Bedford, New York, era una comunità onesta, abitata da personaggi facoltosi e influenti. I residenti non tolleravano scandali o attività criminali.
Nessuno riusciva a capire come una persona stesa in diagonale sotto la propria auto potesse morire in modo accidentale con un’asse conficcata nel cuore. La famiglia di Aylin si rivolse a degli investigatori privati per far riaprire il caso. Si diceva che anche i servizi segreti turchi avessero avviato un’indagine. Tuttavia non si riuscì a trovare nemmeno un indizio… »”.  E naturalmente i dubbi fiorirono…
Aylin Devrimel Nadowlsky, seconda figlia di un’importante famiglia turca e nipote del famosissimo Mustafa Pascià, governatore di Creta e gran Visir, al quale tutti dicevano assomigliasse, era laureata in medicina e uno dei dieci psichiatri più stimati di New York. Ma era anche un tenente colonnello dell’esercito americano, grado che si era guadagnata in soli due anni ed era stata insignita della medaglia al valore.
La sua morte fu uno shock per tutti, familiari, amici e conoscenti. Era mai possibile che fosse stata uccisa? Che qualcuno tra i tanti che aveva conosciuto e aiutato e i pochi che aveva ferito o abbandonato durante la sua vita avessero potuto volerla uccidere? Essersi trasformato nel suo assassino?
Nel corso della sua vita Aylin era stata molte cose: un’esile ragazzina, una bellissima giovane donna, alta,  bionda con straordinari occhi verdi, la moglie di un tirannico principe libico, un’ambiziosa studentessa di medicina a Ginevra. Era stata una seduttrice, un’insegnante, una stimata psichiatra negli Stati Uniti e per sua scelta e testardaggine persino un tenente colonnello medico dell’esercito americano. Si era sposata ben quattro volte, ma soprattutto aveva amato con tutta se stessa cercando sempre la verità e la felicità, senza arrendersi mai. Perché in ogni ruolo che si trovava a ricoprire, metteva cuore, mente e anima. Una vita straordinaria, la sua, piena di passioni e di incredibili avventure, che purtroppo si era conclusa tragicamente e troppo presto. Aveva cinquantasette anni.
L’ultima famiglia di Istanbul è un romanzo interessante che sembra quasi una biografia, per quanto la protagonista appare reale e tangibile… ma non lo è.
Ḕ un romanzo efficace e affascinante. I personaggi pur con il loro vivere e modo di pensare tanto diversi dalle comuni regole, vivaci e straordinariamente credibili. L’ambientazione e la ricostruzione storica sono perfette – l’autrice conosce molto bene quel mondo di cui fa parte per diritto di famiglia.
Purtroppo la doppia traduzione: turco – inglese e poi inglese – italiano non consente talvolta di apprezzare in pieno l’intensa narrazione della Kulin che ha scelto di avvalersi di stuzzicanti flash back di memoria e di regalare molto spazio al punto di vista testimoniale dei personaggi, per rendere la trama più scorrevole e coinvolgente.

L’autrice:
In Turchia Ayşe Kulin (classe 1941), una delle autrici più amate del paese, scrittrice di famosi bestseller tradotti e letti in 27 Paesi, produttrice e autrice cinematografica e televisiva. è quasi un mito.
Nel 2011 Forbes l’ha inserita al primo posto tra gli scrittori turchi più influenti. Nel 2015 L’ultimo treno per Istanbul, ha vinto il Premio Roma.

 

 

 

 

 

Patrizia Debicke

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