L’ultima volta che ti ho vista



Alafair Burke
L’ultima volta che ti ho vista
Piemme
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L’ultima volta che ti ho vista di Alafair Burke, ovvero quanto sappiamo dei nostri amici più cari?
McKenna Giordan dopo un passato di assistente procuratore distrettuale che preferisce scordare si è data alla professione del giornalismo. Un lavoro che aveva scelto quasi per caso e che grazie al suo nuovo direttore che le ha dato fiducia si sta trasformando in qualcosa in cui credere e a cui dedicare del tempo. Così come del tempo McKenna vuole dedicare alla scrittura in generale tanto che inizia a buttare giù i primi capitoli del suo nuovo libro. Un libro che tutti la incoraggiano di scrivere e alla fine risulterò molto lontano dalle aspettative di tutti. E sì perché nel frattempo nella vita della giornalista sembra essere riapparsa Susan Hauptmann, ex coinquilina, amica del cuore e cupido che ha fatto incontrare e sposare McKenna con suo marito Patrick.
Susan è scomparsa da dieci anni e le ricerche su di lei si sono arenate già da tempo tanto che la stessa McKenna e suo marito quasi si sono scordati della loro amica di un tempo. Ora la stessa donna sembra essere apparsa dal nulla in un video amatoriale girato in metropolitana dove Susan salva un giovane dalle rotaie e poi riscompare misteriosamente così come era apparsa.  McKenna ormai è una giornalista di inchiesta e vuole vederci chiaro fino in fondo, oltre che ritrovare l’amica di un tempo. Le ricerche iniziano ad ampio raggio ma di Susan non c’è traccia e non basta nel suo indagare spasmodico McKenna scopre che sono davvero moltissime le cose che ignorava della sua amica. Chi è davvero Susan? E dove si nasconde?
L’ultima volta che ti ho vista è bellino ma non bellissimo. Alafair Burke aveva abituato i suoi lettori a ben altro, sicuramente a una narrazione più forte e incisiva che in questo ultimo romanzo non c’è. Senza parlare dell’eccitazione che avevano le altre sue storie. Naturalmente il romanzo non è cattivo e non è scritto male ma è di certo meno scoppiettante dei precedenti lavori autoriali. Manca il vero pathos presente ne La ragazza nel parco e gli stessi personaggi sono meno riusciti. McKenna è una protagonista abbastanza scontata e non riesce a far appassionare i lettori alla sua vita e a quello che fa. La parte più interessante del libro è sicuramente la ricerca della verità e quel senso di amicizia nel quale un po’ tutti si possono immedesimare. La tensione emotiva è poca però e se ci si aspetta il thriller classico si rimane abbastanza delusi. Alla fine è una lettura piacevole e giusta se si vuole trascorrere qualche ora in relax sul divano al caldo, un romanzo più di svago che di trepidazione. Alafair Burke rimane una brava narratrice. Magari la prossima volta i suoi lettori avranno più adrenalina.  

Antonia del Sambro

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