Fingere l’onestà?
“Nella condizione umana c’è una verità: che tutti gli uomini mentono. La sola variabile è su che mentono.”
Dr. House – Medical division.
“Statisticamente in media una persona dice tre bugie ogni dieci minuti di conversazione e vi assicuro che parlo di gente normale, non di chi mette bombe in una chiesa di un quartiere nero.”
Lie to me.
Per come la vedo io, le bugie sono gli effetti speciali nella percezione della realtà. Ogni menzogna può farvi “vedere” quello che non esiste, ma lasciamo da parte le mie manie cinefile e passiamo alla recensione.
Ieri, 24 gennaio, è uscito L’uomo di casa, il nuovo romanzo di Romano De Marco edito da Piemme Editori. Noi di Milano Nera lo abbiamo letto per voi e ne siamo rimasti soddisfatti.
E no, non stiamo mentendo.
Si tratta di una storia americana, ambientata nelle pieghe del buon vicinato di Bobbyber Drive della tranquilla cittadina di Vienna in Virginia.
Sandra e Devon hanno il difficile compito di superare la morte di Alan Sandford, marito e padre irreprensibile, ucciso a bordo della sua auto nel parcheggio di uno dei quartieri più malfamati di Washington. Per la polizia si tratta di un’aggressione a scopo di rapina, il dettaglio dei pantaloni calati fa pensare che l’omicidio sia avvenuto durante un incontro con una prostituta.
Per le due elaborare il lutto è una corsa sulle montagne russe, chi era veramente Alan? È possibile che la vedova in diciotto anni abbia amato non l’uomo ma l’idea che si era fatta di un bugiardo?
Mentre cerca di ridare un senso alla propria esistenza, la situazione precipita quando scopre che Alan aveva affittato un magazzino in cui conservava ritagli di giornali, vecchie fotografie e dossier inerenti al caso di Lilith di Richmond, una donna che rapì e uccise sei neonati nel ’79.
Nel tentativo di scoprire quale legame c’era tra Alan e un passato da dimenticare, nella sua vita entra di prepotenza John Kelly, un misterioso vicino di casa. Presto scoprirà che tutti attorno a lei mentono e che l’onestà non è di casa a Bobbyber Drive.
Un romanzo raccontato da più punti di vista e su due piani temporali diversi che naviga tra gli effetti delle bugie.
Con questa nuova storia Romano De Marco dimostra – ancora una volta – la sua bravura nel dare “anima e corpo” ai personaggi e l’abilità nel tessere trame coinvolgenti. Davvero, è capace di intrappolarvi nella stessa ragnatela di inganni che avvolge Sandra e farvi provare la sua angoscia nel tentare di incastrare i pezzi senza senso di un puzzle assurdo. Sia chiaro, vi capiterà di imbattervi in un sacco di false verità ma proprio non riuscirete a smettere di leggere.
Non è solo intrattenimento, uno dei tanti thriller a orologeria che potete trovare sugli scaffali delle librerie e di cui – se avvicinate l’orecchio alla copertina – potete sentire il ticchettio.
È qualcosa di più, molto di più.
Per tornare alle mie passioni cinefile, vi direi che è un’ottima pellicola in cui gli effetti speciali ci sono, ma non si vedono!
Romano De Marco sarà tra gli ospiti del NebbiaGialla Suzzara Noir Festival. Presenterà il libro venerdì 3 Febbraio alle 21.00
Ospiti e programma del Festival al link
http://nebbiagialla.eu/
