Unity Dow – L’urlo dell’innocente



Unity Dow
Unity Dow
Edizioni Le Assassine
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Questo romanzo, scritto nel 2002 ma pubblicato in Italia solo ora, non può mancare nella biblioteca di un appassionato di gialli non tanto per la suspence o l’intreccio elaborato o il fatto che si faccia leggere tutto d’un fiato. Anzi, queste qualità non esistono. Alcuni dei colpevoli sono noti fin dalle prime pagine, non ci sono atmosfere da thriller né investigazioni elaborate e quanto alla velocità di lettura io sono riuscita a leggerne solo poche pagine al giorno. E allora perché vale la pena leggere L’urlo dell’innocente? Perché l’argomento è così sconvolgente e crudele che dovrebbe interessarci come esponenti della razza umana prima che come lettori di gialli.
Siamo in Botswana, in Africa meridionale, precisamente nella zona settentrionale, la più sperduta ma anche la più bella del Paese, oltre il deserto del Kalahari alla foce dell’Okawango, in mezzo alla savana con i paesaggi mozzafiato e gli animali selvatici allo stato brado. Una giovane donna, Amantle, viene mandata qui per il suo anno di servizio civile prima di iniziare l’università, deve lavorare nel dispensario di un remoto villaggio. Qui la giovane, nel riordinare uno sgabuzzino, trova una vecchia scatola con il nome di una donna del villaggio, quando quest’ultima la apre trova i vestiti insanguinati della figlia scomparsa cinque anni prima e mai ritrovata. Quei vestiti erano spariti all’epoca dall’armadio delle prove dell’ufficio della polizia che comunque aveva chiuso frettolosamente il caso dicendo che la piccola era stata assalita e sbranata da animali feroci.
Detta così non c’è proprio nulla di speciale, abbiamo letto centinaia di gialli imperniati sulla sparizione e anche sull’uccisione di minori, ma questa volta l’autrice ci catapulta in una realtà agghiacciante, si tratta di un omicidio rituale, la bambina è stata uccisa per ricavare alcune parti del suo corpo che servono a rendere più efficaci le pozioni magiche. Tuttavia le mie parole dicono poco, occorre leggere il libro per capire anche solo in parte le contraddizioni e le tragedie di un popolo diviso tra modernità e tradizione, Unity Dow affronta non solo la tragedia degli omicidi rituali perpetrati da uomini di potere per avanzare nella scalata sociale attraverso la magia, ma anche la condizione delle donne e soprattutto la situazione della gente semplice in balia del potere e dell’autorità.
Unity Dow (nata nel 1959), ora ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale del suo Paese, proveniente da una famiglia rurale ha studiato all’università del Botswana e Swaziland e all’università di Edinburgo dove si è laureata in legge, tornata in patria ha lavorato come procuratore, poi ha aperto il primo studio legale completamente femminile, quindi è stata nominata giudice, è poi entrata in politica tra le fila del Partito Democratico del Botswana e infine è entrata nel governo prima come ministro dell’educazione e ora come ministro degli esteri. All’estero la Dow è conosciuta come attivista dei diritti umani e come membro di missioni Onu in Africa e al Women of the World Summit del 2011 e 2012 è stata menzionata come una delle 150 donne che ‘scuotono’ il mondo.
Per concludere, una donna eccezionale per un romanzo singolare che scuote le coscienze e che tuttavia non è poi così lontano dalla nostra realtà dove vivono e prosperano mercanti di organi.
Naturalmente il romanzo ha un andamento da giallo classico, Amantle si rende portavoce degli abitanti del villaggio e della loro richiesta di giustizia e verità che alla fine arriverà anche se avrà un sapore amaro.

Rita Garzetti

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