Mario Giordano – Mistero siciliano



Mario Giordano
Mario Giordano
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Mistero Siciliano. Le indagini della zia Poldi
Nel giorno del suo sessantesimo compleanno, Isolde Oberreiter, alias zia Poldi, si trasferì in Sicilia, a Torre Archirafi, tra Catania e Taormina, per ubriacarsi definitivamente, ma di vino buono e vista mare.
Di dispiaceri ne aveva avuti tanti nella vita, aveva conosciuto Giuseppe a Monaco, lei faceva la costumista e lui il sarto e tra loro fu grande amore, poi due aborti, l’alcool, la malattia e la morte di lui e la storia del terreno in Tanzania hanno velato di amarezza la vita, per cui la zia Poldi decise che era meglio farla finita. Ma la Sicilia si sa è un posto complicato, ove neppure morire è facile. Infatti le cognate Caterina, Luisa e Teresa col marito Martino, che avevano intuito le intenzioni dalla zia Poldi, avrebbero voluto impedirglielo e le stavano sempre addosso, pressandola perché prendesse dimora a Catania, dentro il loro raggio d’azione. Ma la Poldi testarda e bavarese, aveva fatto un accordo con la sua amarezza: svenimento definitivo vista mare.
L’estate a Torre Archirafi era fantastica, da trascorrere sulla spiaggia a mangiare, leggere il giornale, litigare, ascoltare la radio, flirtare; ma l’inverno era piuttosto noioso, freddo, umido, un mare plumbeo e l’Etna imbiancata alle spalle che fumava. Pertanto la piccola cittadina si spopolava, era rimasto solo un piccolo Tabacchi del signor Busacca, il bar pasticceria Cocuzza e una sorgente di acqua minerale, che restava un mito: l’acqua di Torre, bisogna berla e anche dire che è buonissima!
La zia Poldi ospitava nella sua casa in via Baronessa, suo nipote, tedesco, che era alle prese con lo scrivere il suo primo romanzo, per sdebitarsi del passaggio in macchina durato trentaquattro ora da Monaco a Torre Archirafi. La zia Poldi aveva un debole per gli uomini in divisa e stava cercando di collocarsi al meglio in questa sua nuova casa, piena di vibrazioni positive. Quando il ragazzo tuttofare cui aveva dato appuntamento per dei lavoretti, Valentino, scompare. Parte, essendo figlia di un commissario di polizia, l’impulso irrefrenabile di indagare e restare pertanto pure sobria ed è così che incontra il commissario Vito Montana, uomo e siciliano, con un vissuto non certo banale, che cerca di fare luce su questa scomparsa.
Mario Giordano, l’autore di questa brillante e movimentata spy story, ha saputo delineare la caratteristiche caratteriali dei personaggi, immersi nel territorio, come se l’ambiente nel quale vivevano influenzasse la popolazione e anche il territorio fosse plasmato a misura dei suoi abitanti. Un concetto filosofico che quando viene descritta la Sicilia da autori non siciliani ritorna spesso. Un romanzo avvincente da leggere tutto d’un fiato.

Valeria Arancio

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