Mariolina Venezia: vi racconto la mia Imma Tataranni

Durante il Noir in Festival la redazione di Milano Nera ha avuto l’opportunità di porre qualche domanda a Mariolina Venezia autrice de Rione Serra Venerdì. Romanzo che abbiamo recensito qui e di cui vi consigliamo la lettura.
Ecco il resoconto della nostra piacevole chiacchierata lungo le sponde del lago di Como.

51yzlP7g9sLPartiamo dalla copertina: a chi è venuta l’idea di farla in modo che ricordasse un fumetto?
Lo abbiamo deciso insieme con l’editore perché volevano una copertina che facesse capire subito in maniera chiara che Come piante tra i sassi , Maltempo e Rione Serra venerdì sono tre romanzi con lo stesso personaggio. L’ha disegnata Giuseppe Palumbo un fumettista di Matera.
L’Einaudi ha voluto che ci fosse il personaggio in copertina, io invece forse non l’avrei messo.
Guardandolo bene forse un pochino mi somiglia pure ( ride…)

Non è che invece Imma somiglia a tante donne che hanno passato i cinquant’anni?
Ma sai che oggi mi ha scritto una persona su Facebook dicendomi che alcuni amici le hanno detto che somiglia proprio alla figura in copertina?

Io credo che tanti atteggiamenti di Imma siano tipici delle donne che , superata una certa età…
Se ne fregano, sì. E fregandosene riescono a vivere tutto con maggiore libertà. Imma è assolutamente naturale e spontanea e io mi diverto molto a scriverla.

Imma vive forse una crisi di mezza età? Vorrebbe piacere al giovane maresciallo?
No, non è così. Imma si trova , suo malgrado, a vivere questa cosa ma non la cerca e non fa nulla per piacere.

Cosa mi dici dell’amicizia tra donne?
Io personalmente sono una grande fan dell’amicizia tra donne, è una cosa che mi piace e in cui credo molto. In questo libro non racconto l’amicizia fra donne perché Imma Tataranni è una donna che ha dovuto prima di tutto impegnarsi molto nella vita. Il suo percorso rimane chiaro se si leggono tutti i libri della serie. Viene da una famiglia molto umile, si è trovata quasi per sbaglio al liceo classico di Matera dove andavano le figlie della borghesia e veniva molto discriminata. Otteneva buoni risultati a scuola solo studiando come una matta, la classica secchiona.
Imma Tataranni ,avendo avuto questo tipo di storia, avendo dovuto fare sempre tutto da sé, difendendosi anche dalle critiche, dalla professoressa che le metteva meno di quanto meritasse per premiare invece una ragazza proveniente da una famiglia migliore, non è una che ha avuto tempo per coltivare le amicizie. Sicuramente c’è una forma di amicizia fra lei e Diana, la sua cancelliera che era anche una sua compagna di classe, però un’amicizia fatta di continue punzecchiature e di dispetti, tipo Stanlio e Ollio, Sotto sotto c’è però la stima reciproca.

download (1)La memoria è uno dei temi fondamentali del libro..
Sì, la memoria collettiva e quella individuale. La memoria a volte trasforma i ricordi, noi ricordiamo le cose in modo diverso da come sono andate realmente. Quindi certe volte è qualcosa di creativo

Imma che sembra così anticonformista è invece molto radicata nel territorio e attaccata alla famiglia..
In realtà lei è anticonformista perché è tradizionale. Mi spiego; noi viviamo ormai in un mondo che è un mondo globalizzato in cui tutti si devono distinguere, tutti devono essere originali. Dato che lei non cerca essere né originale, né moderna, né all’ultima moda, allora diventa anticonformista nel suo rimanere tradizionale. Questo ossimoro mi diverte molto.

Imma spesso nelle sue battaglie sembra combattere contro i mulini a vento. Ma ne vale la pena?
Sì, assolutamente. In questa nostra società che sembra andare alla deriva, che non ha più nessun tipo di rispetto verso i più deboli, verso chi è in difficoltà, in un mondo in cui non c’è legalità, dove molti valori si sono persi solo un personaggio donchisciottesco può custodire i valori . E Imma Tataranni è un personaggio che custodisce questi valori a costo di diventare impopolare e antipatica.

Che ruolo ha la Basilicata nel romanzo e nel carattere di Imma?
Imma è lucana e ha il carattere dei Lucani. Il primo libro che si chiama “Come piante tra i sassi” e lì dico che Imma è come i lucani che sono come le piante che nascono tra i sassi, particolarmente tenaci e forti. Noi siamo nell’epoca del like in cui tutti vogliono essere a tutti i costi popolari, e io desideravo raccontare un personaggio che non desidera essere popolare ma giusto.
Imma è un modello diverso di figura femminile, non appiattito sul desiderio degli uomini e sul consenso degli altri, è una che non si adegua ai modelli imperanti.

Un’indagine in cui anche i pettegolezzi e le voci di paese hanno un ruolo…
Imma Tataranni è una Pm della procura di Matera e ovviamente quando si indaga in un posto piccolo , ristretto, i pettegolezzi possono essere una fonte di informazione da passare al vaglio.
Poiché quando io racconto le indagini di Imma Tataranni racconto di una società, di un luogo di un paese, mi interessa raccontare non solo la normale procedura investigativa ma anche il contesto sociale e quindi i pettegolezzi e le relazioni fra le persone.

download (2)Cosa ti diverte di più nel raccontare le storie di Imma Tataranni?
Beh, sicuramente il personaggio di Imma. Mi piace vedere fin dove posso “ spingerla” nel suo essere impopolare. Alcuni dicono antipatica, ma io preferisco definirla impopolare. Mi diverte farle fare delle piccole provocazioni. E poi è divertentissimo immaginare gli abbinamenti dei suo guardaroba..(ride::)

Il primo libro di Imma è del 2010, come mai hai fatto passare così tanto tempo tra un libro e l’altro in un momento come questo in cui la serialità la fa da padrone?
Prima di tutto io sono molto lenta nello scrivere, ci metto parecchio, almeno due o tre anni.
Ho scritto il primo, poi ne ho scritto un altro, non di genere giallo, poi ho scritto Maltempo, poi ho anche altro e nel frattempo è uscita l’idea della serie tv e ho seguito un po’ anche quel progetto.

Rione Serra venerdì è un libro anche molto divertente, che ruolo ha l’ironia nei tuoi libri?
Non è facile unire l’ironia al giallo perché sono due cose contrapposte, perché se metti l’ironia togli tensione, togli suspense. Il giallo dovrebbe prendersi sul serio, però credo che siamo ormai in un’epoca del giallo in cui si può andare al secondo livello. Io devo dire che sono sempre stata un’amante dei gialli inconsueti, per esempio un giallo che mi piaceva molto,anche giallo per modo di dire, era Sognando Babilonia di Richard Brautigan, uno scrittore americano della Beat Generation, anche se un po’ marginale. Poi mi piace molto Léo Malet, ha dei libri con dei titoli pazzeschi tipo Nodo alle budella, La vita è uno schifo che mi divertivano nel loro eccesso. Amo i libri in cui il noir è portato un po’ all’estremo, mi divertono. Ovviamente c’è sempre un equilibrio da mantenere, non bisogna tradire le regole del genere eccedendo. E qui torniamo a uno dei motivi per i quali io ci metto molto a scrivere un libro: cerco di mantenere l’equilibrio, di non lasciarmi andare a troppe divagazioni.

Se Imma potesse incontrare un altro personaggio letterario, chi le piacerebbe?
Nestor Burma, il detective di Léo Malet.

IMG-20181206-WA0003 (1)Immaginati seduta al tavolino di un bar con Imma. Di cosa parlereste?
Secondo me non parleremmo….

Quindi non ti assomiglia in nulla? Non avete punti in comune?
Quando mi chiedono questa cosa io solitamente dico che Imma mi ha un po’ plagiata. Prima non ero così..sono io che ho iniziato ad assomigliare a lei ( ride…).
Lei è una donna dalla personalità fortissima.

Cosa le ruberesti?
Il suo credere in se stessa, il suo valorizzarsi senza guardarsi mai con gli occhi degli altri ma esaltando le proprie caratteristiche.

Quando tornerà Imma?
Sto scrivendo il quarto, dovrebbe uscire, spero, il prossimo autunno.

MilanoNera ringrazia Mariolina Venezia  e l’organizzazione del Noir In Festival per questa bella chiacchierata

C. Aicardi e T. Viganò

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