La protagonista di Miele amaro, ultimo avvincente giallo firmato Brigitte Glaser, è di nuovo Katharina, pronta ad affrontare il suo quarto caso. Questa volta, l’intraprendente cuoca del Giglio Bianco deve fare i conti con un fatto che coinvolge una parte della famiglia e che potrebbe dare una svolta positiva alla propria carriera.
Katharina risulta l’unica erede dei beni della zia Rosa, morta in circostanze sospette dopo una brutta caduta da una scala su cui si era promessa di non salire più in seguito a una fastidiosa frattura. Nipote e zia non si vedevano e parlavano ormai da dieci anni. La causa: uno sciocco litigio che entrambe avevano forse superato e dimenticato.
Ora dolore e senso di colpa spingono Katharina a tornare nei luoghi della sua adolescenza, a Fautenbach, nella Foresta Nera. I piacevoli ricordi del tempo passato però si intrecciano a misteri in apparenza inspiegabili. Il terreno di Rosa è da qualche anno al centro di un importante progetto edilizio, in cui sono implicati anche molti agricoltori della zona. Nonostante l’ingente somma di denaro che sarebbe valsa dalla vendita, lei non ne aveva mai voluto sapere nulla. Perché questa scelta così drastica? Cosa si nasconde dietro la morte improvvisa della povera zia? Forse le arnie da lei curate quotidianamente con amore non sono vuote per caso. Per quale assurdo motivo le api sono tutte morte, cosa c’entrano con questa storia? Katharina è decisa a scoprirlo ad ogni costo.
In Miele Amaro, Brigitte Glaser costruisce un giallo avvincente che non manca di ironia e sensibilità. Al centro di tutto c’è l’imperfetta Katharina, la quale, grazie a una giusta dose di intraprendenza e astuzia, riesce a risolvere i dilemmi del caso e a far pace con il passato. L’autrice conduce il lettore nel clou di una guerra tra agricoltori e ambientalisti, combattuta nei campi di mais, in cui anche il miele è protagonista. Sangue, crimini e cibo si mescolano ancora una volta nella vita della nostra cuoca con risultati sorprendenti e unici.
Miele amaro
Claudia Sermarini
