MilanoNera incontra Cocco e Magella

Giovanni Cocco e Amneris Magella sono una nuova coppia di giallisti che ha appena pubblicato il romanzo Ombre sul lago per i tipi di Guanda. Milanonera li ha intervistati.

Com’è nata la trama del romanzo?
Avevamo in mente un’idea ben precisa: volevamo fare un Montalbano donna che si
muovesse lungo il lago di Como come una specie di Kay Scarpetta. La trama è un
mix di elementi storici (si va dalle fonti archivistiche al racconto popolare
tramandato di generazione in generazione), riferimenti culturali ben precisi
(le atmosfere di Andrea Vitali e l’epica laghèe cantata da Davide van De Sfroos
e qui scomodiano due grandissimi della narrativa e della musica) e, qua e là,
qualche spunto autobiografico. Fiction pura insomma, come nella miglior
tradizione del giallo anglosassone.
La vicenda prende lo spunto dal ritrovamento dei resti di un soldato tedesco
risalenti alla fine della Seconda Guerra Mondiale, quando sul lago transitavano
contrabbandieri, repubblichini, partigiani, agenti segreti, sfollati ed ebrei
in fuga. Una doppia indagine, una nel presente e una nel passato, una storia d’
amore contrastata, e poi preziosi, armi e denaro. Il tutto sullo sfondo della
Grande Storia. Una protagonista forte, determinata, alle prese con un’indagine
difficile in un mondo dominato dagli uomini.

Come mai avete deciso di scrivere a 4 mani?
E’ stato naturale. Condividiamo la passione per il lago di Como, per i posti
belli e per i gialli. Entrambi siamo fan di Camilleri e della saga del
Commissario Ricciardi di Maurizio De Giovanni. Pandiani, Lucarelli, Pinketts,
Montanari, Vichi (non citiamo i presenti perché non sta bene). E poi la
Cornwell, Jean Claude Izzo, Manuel Vazquez Montalban, Stieg Larssonn. Simenon e
Chesterton. I film di Hitchcock e la Signora in giallo. Dopo il “noir
mediterraneo” ecco servito il Noir laghèe. Amneris è un medico legale e ha
messo molto del proprio lavoro nel metodo d’indagine utilizzato dalla nostra
protagonista, Stefania Valenti.

Come vi organizzate quando scrivete? Fate una scaletta dettagliata
o andate a braccio?

All’interno della coppia Amneris è Fruttero (un po’ più bella), io sono
Lucentini (ma molto più grasso). La trama e le storie sono di Amneris. Mie sono
le descrizioni, i dialoghi, la costruzione dei personaggi.
Diciamo che abbiamo preso qualcosa dal “guido nella nebbia” teorizzato da
Andrea Pinketts e qualche consiglio dalle regole della Highsmith.
In realtà si tratta di un gioco. Le persone normali passano i week end a
spasso, a parlare del Milan o dell’Inter o di quello che hanno visto in tv o al
cinema, a fare la spesa oppure al ristorante. Noi facciamo la stessa cosa. Solo
che mentre facciamo la spesa o siamo a cena parliamo di Stefania Valenti (il
nostro personaggio seriale). Di ciò che pensa, di quello che fa, di come porta
avanti l’indagine.

Il libro prima di uscire è stato venduto in molti paesi stranieri.
Pensate che l’ambientazione lacustre abbia aiutato?

La risposta avuta dai Paesi stranieri è andata al di là di ogni aspettativa e
in larga misura dipende dall’abilità del nostro agente (Loredana Rotundo) e dal
taglio che abbiamo cercato di dare al libro: raccontare il lago di Como al di
là degli stereotipi, della tartanry. Il mondo delle grandi Ville e dei grandi
Hotel ma anche il mondo dei pescatori di agoni e la dimensione più intima del
Lario. Una prospettiva internazionale, quindi, con un occhio di riguardo per
tutto ciò che il mondo ci invidia: le opere d’arte, le bellezze paesaggistiche
e naturali, la storia, la cucina, le tradizioni.
Il fatto che il nostro libro sia stato acquistato in 9 Paesi stranieri prima
della pubblicazione in Italia è già di per sé un successo, specie se
consideriamo il livello di queste case editrici (Rowohlt per la Germania, Ambo
Anthos per l’Olanda e Editions sur le noir per la Polonia).

Potrebbero interessarti anche...