NebbiaGialla 2009: un’esperienza esaltante

Quando Paolo Roversi mi ha chiesto di scrivere un pezzo di sul NebbiaGialla sono rimasta un po’ perplessa. Essendomi occupata dell’ufficio stampa la mia sarebbe stata una visione non abbastanza obiettiva del Festival. Poi ho pensato: avendoci lavorato assiduamente per un mese, conoscendo gli autori e soprattutto, essendo il mio primo NebbiaGialla, forse avrei potuto trovare degli spunti interessanti.

La scoperta di Suzzara e della fumana

Ho scoperto Suzzara e i luoghi del NebbiaGialla una gelida domenica mattina di inizio gennaio. Ho visto la piazza, il bar della colazione con l’autore, il cinema Politeama e lo storico ristorante “dove si incontravano Zavattini e Villani, inventori del prestigioso premio Suzzara”. Sembrava una cittadina come ce ne sono tante altre nella Bassa, “pianura di pittori e matti, di cieli, sopra fabbriche e campanili”: la piazza, la torre merlata, la chiesa..Poi, da tre anni a questa parte, a fine gennaio si compie la magia.

Quei luoghi così quotidianamente normali prendono vita: scrittori, gente comune, curiosi e habituè del NebbiaGialla si danno appuntamento a Suzzara. Ho finalmente capito il perché.

Ti prendono per la gola, con i tortelli o la bignolata, e finisci per innamorarti della cordialità, ospitalità, persino della nebbia. Il mio viaggio verso Suzzara è stato un viaggio alla scoperta della fumana, come la chiamano i suzzaresi, e sabato mattina era lì, presente all’appuntamento con il festival, come una scolara diligente che non vede l’ora di andare a scuola. E quella nebbia ha reso ancora più incantata l’atmosfera già suggestiva e pittoresca che si respira durante i giorni NebbiaGialla.


Provare per credere

Al di là di tutti i comunicati scritti sulla scoperta e sulla valorizzazione del territorio, sull’importanza di una manifestazione fatta in un piccolo paese della provincia, la verità è una sola. E la mia lunga esperienza di frequentatrice di festival letterari può testimoniarlo: a Suzzara, durante il NebbiaGialla, il contatto è reale, palpabile. Nei due giorni della manifestazione, cultura e letteratura diventano davvero intrattenimento e lettori e scrittori si avvicinano in assoluta libertà e in un’atmosfera conviviale, quasi familiare. Sei a tavola con loro, riesci a scoprire i loro gusti in fatto di cibo, le loro abitudini o i piccoli vizi, li incontri, ancora assonnati, la mattina quando esci dall’albergo e ti incammini verso il centro.

Quel timore reverenziale che ognuno di noi ha quando si trova a tu per tu con il proprio scrittore preferito scompare, e riesci ad avere il coraggio di andare a prendere un caffè con loro per fare quattro chiacchiere al bar come vecchi amici che non si vedono da anni o a scoprirsi complici quando si prende in giro una persona.


Il festival di noir più importante d’Italia

Quando ho saputo della dichiarazione rilasciata da Massimo Carlotto, ho pensato che fosse la manna nel deserto della comunicazione, il punto di forza per creare una strategia stampa perfetta. I requisiti dell’ottima riuscita del festival c’erano già tutti: una formula ormai consacrata e vincente, ospiti importanti, dibattiti stimolanti e in più la dichiarazione (assolutamente spontanea) di uno degli scrittori di noir più importante d’Italia. Il NebbiaGialla è riuscito davvero a fare il punto sulla situazione della letteratura di genere nel nostro Paese.

Immaginate una due giorni in cui si concentrano tutti gli scrittori italiani di gialli e noir e metteteli a discutere sul loro lavoro, sulle ultime novità editoriali nazionali e regionali o sui segreti che si celano dietro la creazione di un personaggio. Al NebbiaGialla questo è stato possibile. Oggero, Varesi, Carlotto, Abate, Baraldi, Morchio, Zagaria, Fogli e tutti gli altri erano lì per te e con te, “per tenderti la mano” (e qui cito Roversi) e accompagnarti nel viaggio alla scoperta della letteratura, del loro stile, del loro amore per la scrittura, dei loro personaggi. E li lasci fare, ti abbandoni, cullato dalla nebbia e dalla neve, caduta copiosa domenica mattina, portando con te ricordi, emozioni, libri da leggere, riflessioni, aspettando che arrivi il nuovo anno e preparandoti al prossimo NebbiaGialla.

Ecco le foto

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francesca colletti

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