Nerone, il fuoco di Roma



Andrea Biscaro
Nerone, il fuoco di Roma
Castelvecchi
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Fin dalle prime pagine del romanzo, l’autore imposta una storia convincente, dominata dalla parte biografica dedicata a Nerone, l’indiscusso protagonista, qui affiancato da tre possenti figure femminili: Agrippina la madre, Poppea la bellissima e infida amante e la liberta Atte, l’unica che forse l’abbia mai veramente amato.
Mentre Roma messa a fuoco brucia, la trama si dipana narrata ad ascoltatori stranieri, spaventati dell’incendio insaziabile che divora ovunque uomini e cose, da uno strano sconosciuto, che si dice vicino al massimo potere imperiale.
Volutamente celato nel fumo, questo personaggio ricorda e racconta dell’infanzia, dell’adolescenza, della giovinezza di Nerone, figlio adottivo ed erede di Claudio. Figlio di sua moglie e nipote Agrippina, la bella, implacabile arrivista che non si tirò mai indietro davanti a orrende efferatezze e per mettere sul trono suo figlio ordinò l’assassinio del marito. Lei e Poppea, dominanti e incombenti nella mente e nella vita di Nerone, di colui che i nemici temevano, del Seduttore, il cui avvento era annunciato e minacciava la nuova religione. Ma il mistero s’insinua subdolamente. Andrea Biscaro inserisce tracce, suggerisce pericolosi elementi soprannaturali. Si intuisce che qualcosa di terribile accadrà. Il lettore si insospettisce, anche se, per bocca dello sconosciuto, l’autore finge di limitarsi a introdurci nelle stanze del Palatino, la dimora imperiale, o di precederci tra le strade di una Roma oscura della Suburra, dove a ogni angolo si può temere un agguato.
Horror fantasy, imperniato tra orrore e realtà ma anche ricostruzione accurata e di buon livello di un epoca tormentata dell’epopea romana: Nerone – Il fuoco di Roma non è solo il racconto della ascesa al potere di Nerone, della sua smodata mania di grandezza, della sua follia, ma anche e soprattutto la storia di un uomo che non desiderava essere imperatore, ma fu costretto ad esserlo dagli intrighi di corte. Di un uomo che amava e si beava della sua musica, ma che la vita punì con un destino nefasto.
Il Nerone che Biscaro ci presenta, azzardando un escamotage già usato da altri autori per altri personaggi storici famosi, riga dopo riga si trasforma in un individuo diverso, sopraffatto da dubbi, fragilità umane e da un incubo con le sembianze di un fantasma. Un fantasma che si cela nell’ombra…

patrizia debicke

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