Notte al Casablanca



Daniela Grandi
Notte al Casablanca
Sonzogno
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Una Parma umida e fredda fa da scenario a Notte al Casablanca che si apre con il ritrovamento di un cadavere in un anonimo appartamento.
L’uomo giace nudo su un letto con un sacchetto di plastica in testa e una bottiglia di vodka vuota sul comodino . Tutto fa pensare a un gioco di autoerotismo finito in disgrazia. Incaricato dell’inchiesta è il maresciallo Mastrantonio, che subito capisce che non si tratta di disgrazia. Il maresciallo conosceva il morto, un pilota che usava quell’appartamento come appoggio per le soste tra un volo e l’altro. Non si può dire che jl maresciallo conoscesse bene il defunto Marco Cagli, ma che lo conoscesse intimamente sì, data la notte di sesso occasionale passata insieme. Facile quindi notare l’incongruenza della bottiglia di vodka nella casa di un astemio.
Partono quindi le indagini che trovano non pochi ostacoli, e persino ostruzionismo all’interno dell’Arma a causa della diffidenza verso il maresciallo. Perché Mastrantonio Nina non è solo la prima donna a detenere questa carica in città, ma è anche nera. Donna e di colore sono certamente due pregiudizi corposi da abbattere, ma Nina , ormai abituata a essere sottovalutata al primo sguardo, combatte armata di  rigore e trincerandosi dietro a un muro dove nasconde i sentimenti. Apparentemente fredda e distaccata, vive la sua vita senza voler creare legami, da qui le notti con i “ compagni di divertimento” conosciuti e subito dopo abbandonati, come Marco Cagli. Una donna forte e indipendente, difficile da inquadrare, orgogliosa delle sue radici “miste” e con la voglia di essere utile al prossimo. L’idealismo è quello che la sostiene e che le ha fatto scegliere l’Arma.
A darle manforte nelle indagini, un brigadiere giunto dal sud e al primo giorno di servizio a Parma e l’appuntato Paolini , devoto e fedele con il quale sembra esserci un rapporto quasi paterno.
La solitudine di Nina è spezzata solo dalla giovane vicina di casa, una ragazza paraplegica che, come lei, lotta contro i pregiudizi, animata dalla voglia di abbattere tutte le barriere, anche quelle interiori. Notte al Casablanca è un romanzo di parla di potere, di sesso, di ricatti, di imbrogli,e  che da una parte schiera dei combattenti, dei giovani che ancora coltivano l’idealismo e la voglia di giustizia in un mondo dove è difficile distinguere il bene dal male, dove tutto sembra avere una doppia faccia e dall’altra personaggi che si sono fatti attrarre “dal lato oscuro”, rimandone invischiati.
Uno spaccato impietoso della società trafitto da un raggio di speranza.

Cristina Aicardi

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