Nuvole barocche



Antonio Paolacci,Paola Ronco
Nuvole barocche
Piemme.
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Nuvole barocche è impregnato dello spirito di De André sin dal titolo, che richiama una delle sue prime raccolte, e anche l’atmosfera in cui è calato questo giallo riporta alla Genova carica di dolore e compassione cantata nelle sue opere. Una città ancora segnata dal sangue del G8 del 2001, le cui ferite non cessano di lacerare diversi personaggi del libro.
Il vicequestore aggiunto Paolo Nigra, gay che ha finalmente trovato il coraggio di fare coming out, si trova a indagare con la sua squadra sulla morte di un ragazzo, anch’egli omosessuale, avvenuta dopo una festa per il riconoscimento delle unioni civili. Il giovane, Andrea Pittaluga, appartiene a una facoltosa famiglia della Genova bene e il suo nome era già salito alla luce dei riflettori nel 2001 quando, subito dopo i fatti di sangue e gli scontri del G8, era stato abbandonato a soli 8 anni dai suoi genitori nelle mani dello zio, celebre architetto. Il padre e la madre di Andrea erano scomparsi nel nulla, forse a Berlino, e nonostante lunghe ricerche di loro si erano perse le tracce.
Non vogliamo aggiungere troppi elementi alla conoscenza della trama, che avvince il lettore pagina dopo pagina, in un crescendo di emozioni e colpi di scena che culmineranno nell’inaspettato finale. Ci limiteremo a dire che i temi toccati dai due autori sono di grande attualità: la condizione giuridica ed esistenziale delle coppie omosessuali; la discriminazione sotterranea che subiscono quotidianamente anche in ambienti in apparenza aperti e tolleranti; l’omofobia presente tra i componenti delle forze dell’ordine, come emerge nella vicenda personale del vicequestore Nigra; le pressioni a cui spesso gli inquirenti sono sottoposti quando devono indagare nei cosiddetti ‘quartieri alti’.
Nuvole barocche descrive un microcosmo di personaggi che non avrebbero sfigurato nelle canzoni di De André, gli sconfitti dalla vita come Andrea, assassinato con brutalità dopo la festa, mentre ritornava a casa orgoglioso indossando un cappotto rosa brillante, o i suoi amici, che hanno provato sulla pelle la sofferenza della discriminazione e dell’emarginazione, tutte figure che Faber avrebbe cantato e amato. Anche l’investigatore, Paolo Nigra, col suo bagaglio di rifiuti e offese affrontate in silenzio ma con determinazione, è un personaggio che resta impresso nella mente del lettore, spinto ad accogliere un punto di vista insolito e scomodo, infatti gli autori hanno saputo trattare un tema ancor oggi ‘caldo’ e complesso come l’omosessualità evitando i cliché più diffusi e commerciali.
L’opera di Paolacci e Ronco non è ‘solo’ un giallo, ma ‘anche’ un giallo, proprio per la ricchezza di spunti di riflessione che offre, non ultima la constatazione, come afferma Evangelisti, il superiore di Nigra, che nel mondo regna der Zufall, il caso, e i gialli, trovando un colpevole e ripristinando l’ordine che era stato spezzato, consentono l’illusione di poter trovare risposte laddove non ce ne sono. Così, la conclusione di Nuvole barocche offre al lettore e ai personaggi il meritato risarcimento dalle offese della vita e dall’inutile ferocia dei nostri simili.

Donatella Brusati

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