Megan Miranda – Ogni ragazza perduta



Megan Miranda
Megan Miranda
Piemme
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Cooley Ridge, una tranquilla cittadina della assonnata provincia americana.
Nic, Nicolette Farrel, ci ritorna dopo dieci anni. Era fuggita via, per non tornare più, per dimenticare. Ma il passato è una calamita e il ritorno inevitabile.
La cittadina dove è nata e cresciuta ritorna protagonista, nelle vita di Nic,  con i suoi segreti e le sue paure. Ritorna a dettare legge nella suo animo tormentato dalla scomparsa , allora, della sua amica Corinne. Una scomparsa che è rimasta un mistero, per tutti questi anni, e che non ha mai trovato soluzione nei pensieri di Nic. Ritornare a casa la riporta indietro nel tempo. Rivede suo fratello Daniel, il suo ex fidanzato Tyler e Jakson, l’allora fidanzato di Corinne. Tutto sembra congelato a dieci anni prima, tutto sembra identico: persone, cose, case, luoghi, relazioni, segreti, misteri. Solo suo padre non è più lo stesso. La sua memoria vacilla, la sua mente non gli appartiene più. Ma cosa sa suo padre? Quale mistero nasconde anche lui?
L’incubo del passato viene, all’improvviso, consolidato dalla scomparsa di un’altra ragazza: Annaleise. Una scomparsa apparentemente non casuale e che ha tante similitudini con quella di Corrinne avvenuta dieci anni prima.
Il tempo non è trascorso? Tutto è fermo a quegli anni oppure si utilizzano i drammi di quegli anni per camuffare segreti e misteri attuali?
E il pettegolezzo? Quanto decide una falsa voce nella vita di ognuno? Qual è il limite tra realtà e fantasia.
Questi i quesiti a cui il lettore viene sottoposto.
Un thriller psicologico illuminante, questo libro, una storia ricca di sorprendenti azioni quotidiane solo apparentemente dipinte di normalità.
E i veri drammi, le vere terrificanti sorprese avvengono nella vita di ogni giorno, nel tranquillo andare quotidiano di una cittadina di provincia. Americana, in questo caso, ma di ogni paese, se si riflette con attenzione.
Ciò che caratterizza e rende particolare il libro è la sua narrazione a ritroso: i capitoli vanno indietro nel tempo, nell’arco di alcuni giorni, e raccontano ognuno del giorno prima rispetto al precedente. Quasi a caratterizzare che tornare indietro a volte è necessario, che il tempo va ripercorso indietro quando il presente manca di risposte.
E così Megan Miranda, , con una particolare maestria nella narrazione e con una tensione sempre crescente, racconta la storia andando indietro, passo dopo passo, lasciando il lettore camminare al contrario, come un attento gambero, nelle crepe del tempo. Il ritmo resta vivace, hai voglia di fare sempre il successivo passo indietro per conoscere la verità, hai voglia di entrare nella mente dei protagonisti, comprese le ragazze scomparse – eternamente vive e presenti – per afferrare l’anello mancante, il tassello che completa il puzzle.
Il tempo, principale protagonista, nasconde verità non dette e svela, poco alla volta, pezzi di storia dei protagonisti, inducendo in chi legge un leggero stato d’ansia, una sempre presente e a tratti intransigente aspettativa.
La bravura dell’autrice sta nell’utilizzo di uno stile non esplosivo, pacato e normale, intelligente e attento alla costruzione ritmata della storia. Una sorta di perfetto ritmo lento, con  una implacabile costruzione della verità, in cui si accavallano colpi di scena e pause di riflessione.
In un inevitabile processo di immedesimazione, chi legge questo libro corre nel tempo perduto dei protagonisti, alla ricerca della loro possibile vita vissuta, ieri come oggi.
Perché è nel tempo che si deve scavare per trovare ciò che manca.
Perché il tempo conserva le risposte.
Tutte. 

Brunella Caputo

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