Arieccoli, evviva, ci siamo! Tornano i nostri della Squadra Speciale Minestrina in brodo con un nuovo azzeccato giallo classico dal sapore della scampagnata. Ripeto nuovo e azzeccato giallo classico che dimostra con garbo e buon gusto che non sono necessarie carrellate di biechi delitti per inventare, far brillare e portare a conclusione un’indagine di polizia. Eh già, sissignori perché è giusto scrivere, parlare e parlare bene della povera e bistrattata polizia come fa Roberto Centazzo che perde giorni e notti in eterni appostamenti o sgambando tante volte a vuoto dietro piccole, ma grandi indagini che non finiscono sulle prime pagine dei giornali. Questa brava polizia fatta di persone, uomini e donne, gente in gamba, che dimenticata la vecchia veste “bau bau” spaventa bambini si dà da fare per tutti i cittadini senza badare a rischi. Questa polizia alla quale Centazzo, pennellandola con un leggero velo d’ironia, fa quasi assumere le confortanti sembianze di una zitella che sa accettare i suggerimenti e i giusti aiuti suggeriti dalla modernità di un “Boero”. Cos’abbiamo stavolta a fare da cornice e scenario? Vediamo un po’: intanto un ladro mezzetà affascinante, ma pericoloso con una maniacale propensione per un certo tipo di scarpe da donna, gli zatteroni e, ma guarda un po’, vittima dello strambo malandrino sarà proprio Yasmina, l’attuale colorata e felicemente musa convivente del nostro ex commissario Pammattone-Semolino. Ahinoi, fatto che il furto di un paio di scarpe, invece di provocare condanna o rabbia scatena invece un’ ingiusta e improvvida crisi di gelosia del nostro che, dopo essere stato cacciato di casa, si vede costretto a chiedere asilo a Mignogna – Kukident che si sente solo, in fase di struggente melanconia, pronto a farsi sedurre da Anghela la ricca vedova della costa Azzurra. Ma Lugaro, il commissario facente funzione, non ha ancora imparato a fare il suo lavoro. Le pratiche si accumulano. Bisogna tirare le fila e chi meglio di loro tre ex (Pammattone, Santoro e Mignogna) da poco in pensione, potrebbero dare un mano secondo sia il giudice Toccalossi che il questore Minetti? E per fortuna un articolo di legge lo consente. Non resta che chiedere… Le storie in ballo sono tante. C’è il problema delle due minorenni incinte che seducono gli anziani per derubarli, il borseggiatore fantasma dei mezzi pubblici e soprattutto una maledetta truffatrice che peggio di Fregoli sa trasformarsi in operatrice del gas, postina e molto altro. I più classici esempi della creatività nell’arte di arrangiarsi, figlia dell’attuale difficoltà di vivere che coinvolge tutti e che taglieggia e punisce soprattutto gli anziani, i più indifesi. E di fronte al dilagare delle microcriminalità, alla Polizia hanno poche scelte: aspettare qualche miracolosa soffiata o sperare di prendere i colpevoli con le mani nel sacco. Ma quando una delle tante truffe finisce male e la vittima sola e disperata si toglie la vita, bisogna rimboccarsi le maniche, agire e indagare. E a maggior ragione visto che era la madre di un’amica, anzi dell’adolescenziale amore di Santoro, il Maloox della Squadra speciale in pensione: Minestrina in brodo. Sarà proprio lui con i suoi due compari, Pammattome- Semolino e Mignoga-Kukident a mettersi sulle tracce dell’insospettabile cinquantenne, dai capelli sale e pepe, metterla in trappola, andare a fondo e riscattare finalmente il buon nome della Questura. Anche se i caramba stavano loro con il fiato sul collo e volendo proprio fare i conti finora stavano vincendo per tre a zero. Molto interessante e ben calibrato il preciso approfondimento psicologico dei tre protagonisti della storia che si evolvono, pagina dopo pagina, crescendo interiormente e distaccandosi dal colorito impulso più macchiettistico delle prime trame. Bene così. Avanti tutta!
Roberto Centazzo sarà uno degli ospiti del Nebbiagialla Suzzara Noir Festival
L’appuntamento con lui e con la Squadra speciale minestrina in brodo
è a Suzzara (Mn) al Festival Nebbiagialla
2/4 febbraio.
Tutte le info al link Nebbiagialla
